La Guerra civile ateniese |
Luciano Canfora La Guerra civile ateniese Rizzoli, pagg.414, € 19,00
IL LIBRO – «In forma strisciante o in forma aperta, per molte generazioni, la guerra civile era, nelle città greche, “lo stato abituale, regolare, normale: si è nati, si vive, si morrà in essa. Non vi è atto, ambizione o pensiero che non si rapporti ad essa”. Riconoscere che un conflitto è stato una guerra civile, cioè una guerra “tra cittadini”, dipende dal vincitore. È il vincitore che concede, o non concede, al vinto tale riconoscimento. Che non significa annullare la distinzione tra torti e ragioni. Gli Ateniesi non compirono mai questo sforzo. Nel loro calendario ufficiale l’anno della guerra civile (404/3) era indicato con una formula quasi surreale: “non governo”. Come se quell’anno non fosse mai esistito.» Ripercorrendo l’opera storiografica di Senofonte, che di quei fatti fu protagonista, Luciano Canfora fa riaffiorare gli snodi drammatici che segnarono il sanguinoso epilogo fratricida della trentennale guerra contro Sparta: dall’elezione dei trenta “tiranni” alla riscossa dei “partigiani democratici” di Trasibulo fino alla violazione del patto di amnistia con l’eccidio di Eleusi. Un “diario” fazioso e apologetico, quello senofonteo, che va dunque raffrontato con le testimonianze di segno opposto, ma non per questo meno prezioso nel restituirci in presa diretta la crisi di un sistema in cui la manipolazione demagogica del consenso e il conflitto tra interessi di ceto, ideali e Realpolitik (temi di sorprendente attualità) aprirono crepe insanabili. Falsa riconciliazione, damnatio dei vinti, creazione di una leggenda nera e di una vulgata sacrale furono allora, e tornano a essere in situazioni analoghe, le tappe di una tragedia politica. DAL TESTO – “L’esito della guerra civile ateniese è dunque stato deciso dal conflitto che si è sviluppato a Sparta intorno al disegno egemonico concepito da Lisandro e intorno alla sua persona. Limitare il suo potere personale, che faceva perno su Atene, si poteva solo favorendo la vittoria di Trasibulo. Tutto ciò è ben chiaro alla mente di Senofonte, il cui racconto di quella vicenda resta dunque più che mai il più significativo e, nei limiti in cui può esserlo lo scritto di un militante coinvolto nella lotta, il più "veridico". Senofonte è lucido nelle sue scelte e le sue scelte si comprendono meglio se è chiaro questo quadro delle forze in campo: affianca Lisandro contro Pausania (meritandosi l'allusiva stoccata isocratea «schiavo di uno schiavo»); sceglie Eleusi (è l'unico che ci dica come andò veramente quella imbarazzante pagina rimossa del finale protratto della guerra civile); dopo l'eccidio di Eleusi sceglie di andare in Asia con Clearco; poi sceglie di restarvi e sceglie Tibrone e alla fine Agesilao, di cui costruisce il mito (e forse in quell'occasione incontra daccapo Lisandro). La delusione di Senofonte di fronte alla «politeia perfetta» si esprime nel penultimo capitolo, forse aggiunto anni dopo, della sua Costituzione degli Spartani.” L’AUTORE – Luciano Canfora, filologo classico e storico, collabora abitualmente con il “Corriere della Sera”. Tra i suoi numerosi libri, tradotti in tutto il mondo, ricordiamo: Storia della letteratura greca (Laterza, 2001), Noi e gli antichi (Rizzoli, 2002, ora in BUR), Il papiro di Dongo (Adelphi, 2005), Esportare la libertà. Il mito che ha fallito (Mondadori, 2007), La biblioteca scomparsa (Sellerio, nuova ed. 2009), Cesare, il dittatore democratico (Laterza, 2011), Il papiro di Artemidoro (Laterza, 2008), La storia falsa (Rizzoli, 2008), Il viaggio di Artemidoro (Rizzoli, 2010) e i recenti La meravigliosa storia del falso Artemidoro (Sellerio, 2011) e Il mondo di Atene (Laterza, nuova ed. 2013). INDICE DELL’OPERA – L'anno inesistente - Parte I. Una guerra civile - 1. 404 a. C.: «estirpare» Atene? (da Senofome, Elleniche) - 2. La diplomazia segreta di Teramene - 3. L'ultimatum - 4. Il decreto di Dracontide - 5. L'ingerenza spartana - 6. «Cambiare la costituzione»: la vera sconfitta di Teramene - 7. Il popolo ha deciso - 8. Democrazia impresentabile e governo di salute pubblica - 9. Perché Teramene non fu «l'uomo di Lisandro» - 10. La liquidazione di Alcibiade - 11. Fine e mito di Teramene - 12. L'altro Ipparco - 13. Il "libro nero" della guerra civile - 14. L'assalto alla ricchezza. L'utopia omicida - 15. Scacco alla «volpe» - 16. Pausania in azione - 17. Il patto di pacificazione - 18. La transizione - 19. L’agguato - 20. La lettera di Prosseno - 21. Lontano da Atene: da un agguato all'altro - 22. «Per laconismo» - 23. Come i Trenta divennero «i trenta tiranni» - 24. La vera storia della guerra civile (da Senofonte, Elleniche, II, 3-4) - 25. Epilogo. Una guerra che viene da lontano - Parte II. Una guerra civile tra storici - I. Il "manifesto" salvato da Senofonte - II. Il genio del male - III. Senofonte tra storia e diario – IV. Isocrate padre della storia "sacra" – V. Una guerra civile tra storici - VI. Verso Teopompo – Ringraziamenti - Abbreviazioni e sigle - Indice dei nomi - Appendice
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