Dialogo sul potere Stampa E-mail

Carl Schmitt

Dialogo sul potere

Adelphi, pagg.124, € 7,00

 

schmitt_dialogo  IL LIBRO – L'essenza del potere e la struttura del nuovo spazio planetario in due dialoghi filosofici che sono vere e proprie pièce teatrali. Concepiti nel 1954 per essere recitati alla radio, il Dialogo sul potere e il Dialogo sul nuovo spazio, qui raccolti, sono stati trasmessi quello stesso anno da un'emittente tedesca, ottenendo un'accoglienza che ha indotto a programmarne la replica. Di lì a poco, tra il 1954 e il 1955, hanno trovato pubblicazione su rivista, per poi apparire in un unico volume nel 1962 in Spagna e nel 1994 in Germania.

  DAL TESTO – “Per comprendere correttamente l'essenza del potere umano, così come essa si svela nella nostra situazione attuale, la cosa migliore è servirsi di una relazione individuata da quello che rimane ancora oggi il più moderno filosofo del potere puramente umano, il già menzionato inglese Thomas Hobbes. Egli ha stabilito e descritto con la massima esattezza questa relazione, che in suo onore chiameremo la «relazione hobbesiana di pericolosità». Hobbes dice: nei confronti degli altri uomini, dai quali si ritiene minacciato, l'uomo è più pericoloso di ogni animale nella misura in cui le sue armi sono più pericolose di quelle dell'animale. È una relazione chiara e determinata.
  “[…] La potenza dei moderni mezzi di distruzione supera la forza degli individui umani che li inventano e li impiegano tanto quanto le possibilità delle macchine e dei procedimenti tecnici moderni superano la forza dei muscoli e dei cervelli umani. In questa stratosfera, in questo «campo degli ultrasuoni», il volere umano, buono o cattivo, non è più in grado di seguirci. Il braccio umano che regge la bomba atomica, il cervello umano che innerva i muscoli di tale braccio, nel momento decisivo non sono tanto le membra di un singolo uomo individuale quanto protesi, parti dell'apparato tecnico e sociale che produce la bomba e la impiega. Qui il potere del singolo potente risulta essere niente più che l'epifenomeno di una situazione derivante da un sistema di divisione del lavoro cresciuta oltre ogni limite.”

  L’AUTORE – Carl Schmitt (1888-1985) ha insegnato in varie università tedesche, prima di diventare professore all'Università di Berlino nel 1933. Ritiratosi a vita privata alla fine della seconda guerra mondiale, continuò a lavorare e a pubblicare nel campo del diritto internazionale.

  INDICE DELL’OPERA - Dialogo sul potere e sull'accesso al potente - Dialogo sul nuovo spazio – Appendice – Note – Postfazione, di Giovanni Gurisatti - Note