Donna come me |
Curzio Malaparte Donna come me Vallecchi, pagg.128, Euro 12,00
IL LIBRO - Vallecchi propone, dopo la prima edizione mondadoriana del 1940, la splendida raccolta di racconti a firma di Curzio Malaparte, definita la "prova più alta e convincente della prsa d'arte malapartiana ( Giorgio Luti, 1995). Il volume esce dopo "Fughe in prigione" (1936) e "Sangue" (1937), chiudendo la fase degli anni '36-'40 dedicata alla sistemazione di una vasta produzione narrativa comparsa in gran parte sui quotidiani e riviste ai quali lo scrittore collaborava. "Donna come me" racchiude tredici storie in cui la personalità dell'autore è protagonista sotto tredici forme diverse ma legate da una profonda e inquieta liricità. Emergono memorie di infanzia nella terra pratese, alla ricerca delle proprie origini, sentimenti e visioni, spunti quotidiani a comporre un quadro di grande e commossa bellezza.
DAL TESTO - "Vorrei sopra tutto che la mia donna m'assomigliasse nel disprezzo di ciò che gli uomini temono, fuggono, o invidiano. Che non avesse alcuna pietà di se stessa, e in quest'assenza di misericordia trovasse la sola consolazione al proprio inevitabile egoismo. Che sapesse anteporre a tutto e a tutti non la propria persona, non l'amore del proprio amore, ma quella fatalità che ognuno di noi nasconde nel profondo di sé. Orgogliosa, ma intimamente incerta e infelice. Disperata, talvolta, ma serena nel viso, nelle parole, negli atti. E che la infelicità, le sue disperazioni non si rivelassero con moti o pensieri dolorosi e umiliati, con soggezioni o rinunzie, ma con rivolte violente, con improvvise fughe incontro alla lotta, al pericolo, al sacrificio. Da poter essere fiero di lei, da poterla amare come io stesso saprei amarmi, se fossi donna".
L'AUTORE - Personaggio complesso come solo l’intelligenza può essere e precursore della figura dell’“intellettuale d’intervento”, Curzio Malaparte nacque a Prato nel 1898, da padre tedesco e madre italiana. Uomo di gran gusto e di grandi passioni, soldato e scrittore di fama, scontò a lungo la reputazione di sfrenato avventuriero, coinvolto in un turbine di amori, duelli e scandali. Fascista, fu confinato da Balbo e liberato da Ciano. Comunista, fu protetto da Togliatti, nonostante lo sferzante giudizio di Gramsci. Inviato del «Corriere della Sera», collaboratore del «900» di Bontempelli e del «Selvaggio» di Maccari, condirettore della «Fiera letteraria», direttore de «La Stampa», autore di studi storico-politici ("La rivolta dei santi maledetti", 1921, "Tecnica del colpo di Stato", 1931), ha dato il meglio in libri di forte impianto narrativo, come "Kaputt" (1944), "La pelle" (1949), "Maledetti toscani" (1956). Negli anni ’50, a tutela dei vinti, si oppose alla classe politica dominante e a chi si era arricchito durante e dopo il conflitto. Morì a Roma nel 1957.
INDICE DELL'OPERA - Prefazione, di Pietrangelo Buttafuoco - Quasi un delitto - L'albero vivo - La città incantata - Cane come me - Il mare ferito - Città come me - Tramonto sul lago - Giorno come me - Paesaggio con bicicletta - Terra come me - Goethe e mio padre - Un santo come me |