Febo, cane come me |
Curzio Malaparte Febo, cane come me Emmebi Edizioni Firenze, pagg.64, Euro 7,50
IL LIBRO – Questo è il primo titolo di una collana di testi in prosa che si avvale di autori prestigiosi del ‘900 italiano e straniero. Curzio Malaparte è una delle scelte più rilevanti e dopo questo primo breve racconto seguiranno dello stesso autore altri importanti racconti. Febo, cane metafisico, è la bellissima storia del rapporto tra Curzio Malaparte e un cane, Febo appunto, trovato casualmente durante la permanenza dello scrittore nell’isola siciliana di Lipari, dove lo scrittore era al confino per la sua ostilità al Fascismo. Qui incontra il cane che diventa il suo miglior amico e confidente.
DAL TESTO – “Non si allontanava mai di un sol passo da me. Mi seguiva come un cane. Dico che mi seguiva come un cane. La sua presenza, nella mia povera casa di Lipari, flagellata senza riposo dal vento e dal mare, era una presenza meravigliosa. La notte, egli illuminava la mia nuda stanza col chiaro tepore dei suoi occhi lunari. Aveva gli occhi di un azzurro pallido, del colore del mare quando la luna tramonta. Sentivo la sua presenza come quella di un'ombra, della mia ombra. Egli era come il riflesso del mio spirito. M'aiutava, con la sua sola presenza, a ritrovare quel disprezzo degli uomini, che è la prima condizione della serenità e della saggezza nella vita umana. Sentivo che mi assomigliava, che altro non era se non l'immagine della mia coscienza, della mia vita segreta. Il ritratto di me stesso, di tutto ciò che v'è di più profondo, di più intimo, di più proprio in me: il mio subcosciente e, per così dire, il mio spettro. Da lui, assai più che dagli uomini, dalla loro cultura, dalla loro vanità, ho appreso che la morale è gratuita, che è fine a se stessa, che non si propose neppure di salvare il mondo (neppure di salvare il mondo!), ma soltanto di creare sempre nuovi pretesti al suo disinteresse, al suo libero gioco”.
L’AUTORE - Personaggio complesso come solo l’intelligenza può essere e precursore della figura dell’“intellettuale d’intervento”, Curzio Malaparte nacque a Prato nel 1898, da padre tedesco e madre italiana. Uomo di gran gusto e di grandi passioni, soldato e scrittore di fama, scontò a lungo la reputazione di sfrenato avventuriero, coinvolto in un turbine di amori, duelli e scandali. Fascista, fu confinato da Balbo e liberato da Ciano. Comunista, fu protetto da Togliatti, nonostante lo sferzante giudizio di Gramsci. Inviato del «Corriere della Sera», collaboratore del «900» di Bontempelli e del «Selvaggio» di Maccari, condirettore della «Fiera letteraria», direttore de «La Stampa», autore di studi storico-politici ("La rivolta dei santi maledetti", 1921, "Tecnica del colpo di Stato", 1931), ha dato il meglio in libri di forte impianto narrativo, come "Kaputt" (1944), "La pelle" (1949), "Maledetti toscani" (1956). Negli anni ’50, a tutela dei vinti, si oppose alla classe politica dominante e a chi si era arricchito durante e dopo il conflitto. Morì a Roma nel 1957.
INDICE DELL’OPERA – La tenera amicizia tra un uomo e un cane – Vita e opere di Curzio Malaparte - Opere principali – Febo, cane come me – Laboratorio di scrittura – Scheda I. Il lessico – Scheda 2. Le figure retoriche – Laboratorio di analisi del testo – Scheda 3. I personaggi – Scheda 4. Lo spazio – Scheda 5. Il tempo – Scheda 6. I temi |