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Il volume intende tracciare il percorso del mutamento epocale di un concetto, quello di paesaggio, caduto progressivamente nell’oblio e oggi tornato ad affermarsi in tutta Europa come paradigma centrale e imprescindibile di una rinnovata consapevolezza dell’abitare e dei valori della territorialità. Interpretato, soprattutto in età romantica, come mera proiezione sentimentale ed emotiva di uno sguardo soggettivo, e perciò destinato a una fruizione di tipo estetico, incapace di concreta cura e salvaguardia del territorio, il paesaggio viene invece oggi riscoperto come espressione e forma da interpretare, là dove lo sguardo dell’uomo e la sua memoria...
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Nel 1934 Mircea Eliade (1907-1986) pubblicava con il titolo "Oceanografia" una selezione di articoli e saggi apparsi a Bucarest sul giornale "Cuvantul" e sul settimanale "Vremea" nei due anni precedenti, oltre ad alcune note di diario con il titolo "Frammenti". "Questo tentativo di esaminare la vita quotidiana dell'anima, di risolvere di nuovo, con serietà, i problemi semplici - che nessuno prende più in considerazione - perché troppo grandi o troppo semplici - lo chiamo "oceanografia", scrive l'autore nella sua prefazione. Con stile nervoso, paradossale e a volte ironico, il giovane Eliade, ritornato dall'India nell'ambiente culturale vivace...
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II volume intende affrontare, attraverso più di cento opere, gli influssi esercitati dalla più importante avanguardia storica italiana sugli sviluppi dell'arte visiva del '900, per giungere alle più recenti ricerche contemporanee attraverso un percorso espositivo tematico che pone in relazione i linguaggi che hanno trovato il proprio fondamento teorico e poetico nei manifesti del movimento e le più innovative indagini artistiche del XX secolo. Dalle opere degli esponenti storici del futurismo - quali Boccioni, Balla, Russolo, Severini, Depero, veri capisaldi della storia dell'arte per aver interpretato concetti rivoluzionari, come la simultaneità, il valore estetico...
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Il nuovo numero di Imperi, la rivista di Geopolitica e globalizzazione diretta da Aldo Di Lello, prende spunto dalle elezioni francesi per tracciare un quadro della situazione generale europea.
“L’Europa – osserva Di Lello nell’Editoriale – appare a tutt’oggi un pachiderma oppressivo. […] Il pachiderma europeo appare una montagna di regole, divieti, controlli che complicano la vita dei cittadini, di censure e direttive che limitano i governi. Nessuno, per il resto, sa “chi” è l’Europa, quale sia il suo centro di comando, “chi” decide “dove” decide, e in nome di cosa, di quale mandato decida. Non si accorgono...
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