Novità


Thomas Hobbes tra giusnaturalismo e positivismo giuridico

  Il volume raccoglie la tesi di laurea che Silvio Scorsi ebbe a discutere il 25 febbraio 2003 presso la Facoltà di Filosofia dell’Università “La Sapienza” di Roma.

  L’Autore analizza il tema attinente alla “presenza nel giusnaturalismo hobbesiano di una forte componente giuspositivistica. Presenza senz’altro paradossale, che stabilisce un rapporto necessariamente problematico tra due modelli l’uno all’altro irriducibili, quali, appunto, il giusnaturalismo e il positivismo giuridico”. Nel trattare la questione, Scorsi si è attenuto sostanzialmente alla ricostruzione che...

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Scacco matto all'America e a Israele. Fine dell'ultimo Impero
  Gli Stati Uniti non sono più la maggiore potenza militare, economica e scientifica del mondo, nonostante quanto politici e intellettuali continuano a sostenere: le tecnologie militari russe superano per efficacia e affidabilità quelle americane; l’economia del Paese è da più parti considerata sull’orlo di un crack, la ricerca è in declino per effetto della dinamica del profitto e in conseguenza di una continua riduzione del numero di laureati in materie scientifiche: nel 2007 saranno solo 50 mila scienziati sfornati dalle università americane contro i 700 mila di quelle cinesi. Quotidianamente...
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Fascismo di pietra
  Roma e il Fascismo: l'evidenza del loro connubio nasconde molti interrogativi. Bisogna domandarsi innanzi tutto: quale Roma? È necessario distinguere fra la Roma reale, la Roma antica e la Roma fascista. Alla Roma reale che disprezzava, il Fascismo opponeva il proprio mito di Roma, che coincideva, fin dalle sue prime formulazioni, con l'odio per la democrazia e con il mito dell'impero: "La Roma che noi onoriamo, non è la Roma dei monumenti e dei ruderi, la Roma delle gloriose rovine. La Roma che noi vagheggiamo e prepariamo è un'altra: non si tratta di pietre insigni, ma di anime vive; non è...
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La riscoperta del Graal. Dal fenomeno Dan Brown al ritorno dei miti
  Questo libro potrebbe sembrare ormai pleonastico: poche opere hanno provocato tanti scritti di critica, di contestazione e di esegesi di solito poco benevola, spesso accanitamente critica e distruttiva, come Il Codice da Vinci di Dan Brown. Ma proprio per questo era ed è necessario un saggio che, con moderazione e obiettività, ne riprendesse il tessuto che non esiterei a definire “mitologico” e procedesse con serena sicurezza a quel che Max Weber definirebbe un “disincanto” del suo tessuto erudito-intellettuale. Insomma, di stroncature dell'ormai celebre bestseller ne abbiamo...
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