Novità


Storia d'Italia. Dal 1871 al 1915
  E’ questo lo schizzo di una storia dell’Italia dopo la conseguita unità di stato: ossia non una cronaca, come se ne hanno già parecchie in materia, e non una narrazione in un senso o in un altro tendenziosa, ma appunto il tentativo di esporre gli avvenimenti nel loro nesso oggettivo e riportandoli alle loro fonti interiori. Il racconto comprende un tratto di quarantacinque anni, di quelli che si chiamano «di pace», ma che mostrano il loro moto e il loro dramma a chi non ripone queste cose unicamente negli urti fragorosi e nei grossi fatti appariscenti, e anzi, anche...
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La città degli dei. Il tentativo filosofico dell'imperatore Giuliano
  Il saggio di Riccardo Luciani intreccia storia, religione e filosofia. Il lavoro viene incentrato su Giuliano, l’imperatore che, marchiato come “Apostata” dai cristiani, volle nei suoi venti mesi di regno contrastare il dilagare del Cristianesimo riportando l’Impero a riscoprire l’antico politeismo per ridare alla Città Eterna lo splendore di un tempo. Seguendo il filo delle reazioni pagane e imperiali, si delinea la storia di un secolo crudele, quel iv secolo attraversato da sconvolgimenti politici, sociali, religiosi e culturali, dalle persecuzioni di Diocleziano al mandato di religione “lecita” sotto Costantino. Dopo l’analisi biografica, viene delineato il contesto storico: le origini del Cristianesimo, i primi scontri e...
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Testimonianze, imitazioni e frammenti. Testo greco a fronte
  Di Eraclito di Efeso, detto l'Oscuro (VI sec. a.C.) - il più ermetico, il più aristocratico e scontroso tra i filosofi presocratici - non c'è frammento che Hegel e Heidegger, tanto per fare due nomi, non abbiano assimilato nelle loro opere. Se il suo scritto "Sulla Natura" fosse pervenuto per intero, la fama di Eraclito, a detta dei curatori dell'opera, avrebbe potuto oscurare quella di Platone. È stato inoltre il primo pensatore a suddividere la propria opera nelle tre parti filosofiche che poi sarebbero divenute canoniche: fisica, teologia e politica.
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Benedetti italiani
  Torna un classico della produzione malapartiana pubblicato in prima edizione nel 1961. Si tratta di una antologia di brani scritti in periodi diversi, in gran parte inediti o apparsi come "elzeviri" sul "Corriere della Sera". Dopo l'uscita nel 1956 di "Maledetti toscani", Malaparte dedica ai suoi connazionali un libro straordinario, ricco di sfoghi appassionati e di estrose intemperanze, frutto di un lungo tormentato odio-amore per la sua terra, non risparmiando accuse ma al tempo stesso indicando tutti quei caratteri positivi tipici del popolo...
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