L'eredità del fascismo. Gli intellettuali, i giovani e la transizione al postfascismo (1943-1948) |
Luca La Rovere L'eredità del fascismo. Gli intellettuali, i giovani e la transizione al postfascismo (1943-1948) Bollati Boringhieri, pagg.377, Euro 30,00
IL LIBRO - Secondo una consolidata tradizione giornalistico-letteraria e storiografica, il 25 luglio 1943 gli italiani si sarebbero adattati con prontezza e disinvoltura al nuovo clima politico antifascista. Che fosse utilizzata per stigmatizzare l’eterno opportunismo italico o, al contrario, come prova della tenace avversione covata dalla società nei confronti della dittatura, quella narrazione ha avvalorato l’idea del completo fallimento dell’esperimento totalitario fascista. Indagando nelle pieghe più riposte della coscienza collettiva nazionale dell’immediato dopoguerra, l’Autore porta alla luce la percezione affatto diversa che della dittatura e dei suoi lasciti ebbero i contemporanei, punto di partenza per ricostruire il complesso rapporto intrattenuto dagli italiani con l’esperienza e la memoria del Fascismo e per tentare di valutare l’impatto del progetto totalitario del Regime e i suoi effetti di lungo periodo sulla società italiana. All’interno di questa cornice, l’attenzione viene focalizzata sulla gioventù intellettuale, che più di altri settori della popolazione era stata esposta all’azione di pedagogia totalitaria del Fascismo, per tentare di rilevare i condizionamenti di quella formazione originaria, le linee di continuità e le fratture nel percorso di transizione al postfascismo. Ripercorrendo il «lungo viaggio» compiuto dai giovani intellettuali per liberarsi dalle suggestioni e dai miti del Fascismo, il volume offre un contributo innovativo e originale alla conoscenza della travagliata riconversione alla democrazia di una parte rilevante della classe dirigente nazionale formata per servire lo «Stato nuovo» fascista.
DAL TESTO - "Proprio perché aveva costituito il terreno prioritario individuato dal fascismo per realizzare l'esperimento di creazione dell'«uomo nuovo», e, dunque, era stato il settore della popolazione maggiormente esposto all'azione della pedagogia totalitaria, tra le varie componenti della società italiana la gioventù intellettuale costituisce l'elemento sensibile che permette di rilevare con maggiore precisione - o, se si vuole, con minore approssimazione - alcune linee di continuità nella transizione di regime, assieme alle fratture prodotte dal crollo della fede nelle virtù salvifiche del fascismo e dal dischiudersi di un nuovo orizzonte ideale e culturale. Di fronte alla constatazione della profondità di penetrazione della cultura e dell'ideologia del fascismo tra i giovani, la riflessione sui lasciti di quella formazione e sui condizionamenti esercitati nel percorso di transizione al postfascismo si impone, per così dire, naturalmente allo storico".
L'AUTORE - Luca La Rovere insegna Storia contemporanea all’Università di Perugia. Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato nel 2003 Storia dei Guf. Organizzazione, politica e miti della gioventù universitaria fascista (1919-1943).
INDICE DELL'OPERA - Introduzione. La questione dell'eredità del fascismo - Ringraziamenti - 1. Il dibattito postbellico sull'eredità del fascismo - 2. La gioventù italiana tra fascismo, antifascismo e postfascismo - 3. La memoria generazionale del fascismo - Considerazioni conclusive: uomini «ex» - Indice dei nomi |