Novità


Il Nazareno. Studi di esegesi neotestamentaria alla luce dell'aramaico e del pensiero rabbinico
zolli_nazareno.jpg  Il Nazareno, pubblicato per la prima volta nel 1938, rappresentava una significativa novità culturale per l’Italia tra le due guerre. Interrompeva il silenzio degli ebrei italiani su Gesù, che durava da lungo tempo. Riproponeva alla Chiesa cattolica l’esigenza di adottare i criteri della ricerca scientifica per accostarsi alla figura del Fondatore. Applicando il metodo storico critico dell’esegesi e quello comparativo delle religioni, Zolli trasportava il lettore nella Palestina del I secolo, gli lasciava ascoltare le parole di Gesù, cercava di spiegare il suo pensiero all’interno della tradizione ebraica e...
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Contro la Chiesa. Miti, leggende nere e bugie
hesemann_contro.jpg  Un libro che smentisce e confuta i più diffusi luoghi comuni contro la Chiesa. La verità storica della Risurrezione. Gli scismi. I Templari. L’inquisizione. Il caso Galileo. Il rapporto del Vaticano con Hitler… Sembra che un pugno di autori si superino a vicenda nel rappresentare i Vangeli come storie di menzogne, i papi come criminali assetati di potere. Raccontare le leggende nere della Chiesa cattolica conviene, è quasi una garanzia di alte tirature. Così, anno dopo anno, ci attendono nuove rivelazioni. Tutte con un denominatore comune: mettono in dubbio i fondamenti del cristianesimo, gettano fango sulla storia della Chiesa. Questo libro ha per oggetto...
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Scritti per il «Corriere» 1927-1944
gentile_corriere.jpg  Il volume raccoglie una scelta degli articoli che Gentile pubblicò nel "Corriere della Sera" tra il 1927 e il 1944, in cui il filosofo siciliano si sofferma principalmente sui rapporti tra Stato e Chiesa e sull'organizzazione delle istituzioni, in particolare quelle scolastiche. Il filo comune che percorre questi scritti è il ruolo centrale che la costruzione dello Stato totalitario riveste agli occhi di Gentile. Così, negli articoli sulla questione romana, che precedono di pochi anni la firma dei Patti lateranensi, egli esprime l'idea del carattere ugualmente totalitario della Chiesa e dello Stato fascista e la sua avversione al Concordato...
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Una rivoluzione mancata
pellizzi_rivoluzione.jpg  Il "vero insuccesso" del fascismo "non fu una guerra perduta, bensì una 'rivoluzione' mancata". Così scrive, nel 1948, Camillo Pellizzi, volgendosi indietro a riflettere sul fallimento dell'esperienza corporativa, cioè la risposta che il fascismo aveva creduto di poter dare alla crisi del sistema liberale investito dalla guerra e dall'avvento della società industriale di massa. Su quell'esperienza Pellizzi riflette in solitudine - a quel punto il fascismo è per lui una storia conclusa, e si è ritirato dalla politica - e riflette da sociologo. Intellettuale di respiro europeo, Pellizzi aveva scelto la risposta del fascismo condividendone il progetto di un nuovo ordine sociale che...
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