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Agli errori del passato e ai misfatti attuali dei princìpi liberali, che hanno detronizzato Nostro Signore Gesù Cristo, Monsignor Marcel Lefebvre oppone queste semplici parole evangeliche: «Io sono la Verità» e «La Verità vi farà liberi».
In queste pagine, l’ardore del missionario fa tutt’uno con l’amore della Verità, attinto nello studio meditato dei testi del Magistero perenne della Chiesa.
Di fronte alla debolezza tirannica e alla forza distruttrice del liberalismo che ha condotto l’uomo moderno sull’orlo dell’abisso, il Prelato non ha alcun dubbio. Egli oppone il programma che fu del grande Papa san Pio X: «Instaurare omnia in Christo – Ricapitolare in Cristo...
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La Scuola di Mistica fascista nacque a Milano nel 1930 su iniziativa di Niccolò Giani (1909-1941) e con l’appoggio di Arnaldo Mussolini. Obiettivo: creare, educare e rendere operativa la futura classe dirigente che avrebbe condotto alla rinascita dell’Italia. Fino al 1940 fu una sorta di laboratorio di idee, poco connesso con la politica del fascismo; ma, in occasione del suo decennale, i mistici fascisti uscirono allo scoperto aggregando un grande numero di intellettuali e studiosi: Julius Evola, Vito Mussolini, Fernando Mezzasoma, Berto Ricci, Nino Tripodi, Ruggero Zangrandi, Guido Pallotta, Armando Carlini ed Enzo Paci.
Ripercorrendo la storia della Scuola e dello...
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Un uomo sta fuggendo attraverso la Germania, tra le fiamme della Seconda guerra mondiale, con un gatto in una bisaccia. La sua fuga è cominciata tanto tempo prima, a Parigi, nel cuore della Belle Époque. È uno scrittore francese, un seduttore dalle spregiudicate abitudini sessuali, ma è anche un grande medico, un animalista, un femminista ante litteram. Si chiama Louis-Ferdinand Destouches, ma entrerà nell’olimpo letterario del XX secolo con il nome di Louis-Ferdinand Céline.
Questa biografia, ricca di documenti aggiornatissimi e carteggi, di cui molti inediti, e di testimonianze di amici e nemici, di storici e saggisti, racconta la vi-ta vissuta tutta...
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Li hanno chiamati "anni di piombo". Piombo come violenza armata, come peso insostenibile sulla vita delle persone, sulla storia di un Paese, sui sogni di una generazione. La lunga notte della Repubblica, il periodo che ha inizio dalla fine degli anni Sessanta, in realtà non è ancora finita: attende ancora di essere illuminata nelle sue parti più buie e ha lasciato in eredità un passato spaccato in due, che impedisce di ritrovare quella memoria condivisa invocata da tutti, ricercata da pochi. Il libro, frutto del ventennale lavoro di due giornalisti provenienti da esperienze politiche opposte, ha l'ambizione e il coraggio di affrontare questa storia in modo completo e oltre...
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