Novità


Il romanzo della guerra civile
pansa_romanzo.jpg  Di solito si pensa che le guerre civili siano un affare per maschi. Questi tre romanzi di Giampaolo Pansa dimostrano il contrario: le prime vittime di una guerra sono le donne, anche quelle che decidono di gettarsi nella mischia. La protagonista di "Ma l'amore no" è Giovanna, una giovane vedova perseguitata da una profezia. Nei "Nostri giorni proibiti" campeggia Carla, insegnante trentenne che da ragazza era stata fascista e rapita dai partigiani. Nel "Bambino che guardava le donne" a condurre la storia è Carmen, già ausiliaria con la Repubblica sociale. I maschi che le affiancano sono ragazzini attratti dai segreti del corpo femminile o adolescenti pronti a perdere la...
Leggi tutto...
 
Il Generale
munzi_generale.jpg  È la storia misteriosa di Mario Roatta, il generale che creò l'intelligence del duce, ritenne necessario il massacro dei fratelli Rosselli, portò la pulizia etnica italiana in Croazia, visse i segreti dell'8 settembre e fu salvato dal Vaticano, raccontata in un libro alla Max Gallo nel quale la Storia ha la possibilità di 'parlare', libera dai ceppi che di solito immobilizzano i ricercatori di professione. Un libro costruito su verbali d'interrogatorio, memoriali, rapporti di spionaggio e controspionaggio, relazioni, documenti delle varie segreterie di ministeri e organizzazioni del Regime fascista...
Leggi tutto...
 
1940-45. Vita quotidiana al tempo della guerra
mazza_1940-45.jpg  Sulla trama della seconda guerra mondiale, il libro di Donatella Mazza rievoca episodi ora umili, ora eroici della quotidianità dell'epoca a Monza e nei dintorni. le testimonianze degli intervistati, gente di ogni ceto, si armonizzano in un coro a più voci che rende con immediatezza il clima dell'epoca e contribuisce ad arricchire la memorialistica di guerra. Ne risulta un affresco della vita quotidiana durante il conflitto, tracciato con mano leggera ma sentimenti intensi...
Leggi tutto...
 
Il mito di Mussolini
musiedlak_mitomussolini.jpg  "Il primato attribuito da Mussolini alla cultura ci permette di capire il passaggio dal socialismo al fascismo. L'idea di una corrispondenza tra vita e cultura orientò da sempre il suo pensiero, guidandolo nella ricerca della creazione di un uomo nuovo, capace di promuovere il rinnovamento dei valori indispensabile per accettare la sifda che la modernità lanciava al mondo occidentale. In un primo momento Mussolini pensò di trovare una risposta alla sua ricerca antropologica nel socialismo, ma le carenze dottrinali da lui riscontrate al suo interno lo distolsero ben presto verso nuovi orizzonti, in particolare verso chi, come Nietzsche e Sorel, riteneva che la salvezza...
Leggi tutto...
 
<< Inizio < Prec. 1601 1602 1603 1604 1605 1606 1607 1608 1609 1610 Succ. > Fine >>

Pagina 1601 di 1819