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Giorgio Agamben ha raccolto in questo volume un'ampia scelta dei suoi saggi inediti o sparsi in riviste oggi introvabili, dal 1980 a oggi. Ordinati in tre sezioni distinte (Linguaggio, Storia, Potenza), i diversi motivi del suo pensiero ruotano ostinatamente intorno a un unico centro, che il titolo compendia nella formula: la potenza del pensiero. In ognuno di questi testi è, infatti, in corso un esperimento, in cui la posta in gioco è ogni volta l'uomo come essere di potenza, che nessun compito storico, nessuna opera e nessuna vocazione biologica possono esaurire, ed è, per questo, irrevocabilmente assegnato alla felicità e alla politica...
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La candidatura di Barack Obama alla presidenza degli Stati Uniti sembra la tappa finale del cammino degli afro-americani verso l’integrazione. La possibilità che una persona di colore sieda alla Casa Bianca appare una prova incontrovertibile del superamento della discriminazione di cui i neri sono stati a lungo vittime. Però, buona parte degli afro-americani si sente ancora penalizzata dal colore della pelle in campo economico, sociale e giudiziario. In effetti, a danno dei neri permangono sperequazioni nel reddito, nell’amministrazione della giustizia e nella qualità della vita. Per capire in quale misura l’emergere di Obama rappresenti una svolta reale nella...
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"L'incontestabile antichità dei caratteri del dictator, la nomina per mezzo di una dictio effettuata dal solo console, in un rito sicuramente arcaico - nocte, silentio, oriente, in agro romano - che è detto lex ( dictatores optima lege creati), ha indotto alcuni a sostenere che il passaggio dalla monarchia al consolato sia avvenuto attraverso la dittatura, tanto più in quanto essa si presterebbe ad evidenziare la gradualità del passaggio attraverso una sorta di monarchia annuale. A complicare il problema tuttavia accanto alla figura dei dictatores rei publicae servandae causa furono anche previsti dei dictatores clavi figendi causa che, connessi alla cerimonia della...
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Alla fine della Seconda guerra mondiale, almeno 4 milioni di soldati tedeschi furono tenuti prigionieri all’aperto, in campi recintati dal filo spinato ma senza alcuna protezione, con poco cibo e poca acqua, o niente del tutto: questo accadde in Germania ad opera degli americani nella zona da essi occupata e durò per molti mesi dopo la fine delle ostilità. L’esercito francese, che ricevette circa 630.000 prigionieri dagli americani per servirsene come manodopera in riparazioni di guerra, fece loro patire la fame e li maltrattò a tal punto che non è esagerato calcolare una cifra di 250.000 morti causati dalle pessime condizioni in cui gli uomini furono tenuti. Per...
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