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 Una monografia dedicata all’illustratore e grafico pubblicitario Gino Boccasile (bari 1901-Milano 1952), il creatore della Signorina Grandi Firme, dei celebri manifesti della Riccadonna, del borotalco Roberts, del torrone Sperlari e di moltissimo altro. Il volume ripercorre il suo impegno nell’illustrazione periodica e libraria, nel settore pubblicitario, nella propaganda politica, ed è arricchito da più di 200 immagini, moltissime delle quali inedite: i bozzetti, i quadri e le rarissime tavole del Decamerone reperiti dall’autrice presso la famiglia dell’artista. Il testo riporta l’attenzione su uno dei maestri indiscussi della grafica pubblicitaria del Novecento, un artista...
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 Pio IX, dopo la breccia di Porta Pia e la drammatica situazione in cui venne a trovarsi la Sede Apostolica, l’8 dicembre 1870 volle mettere la Chiesa sotto la protezione di san Giuseppe. La devozione allo Sposo della Santa Vergine conobbe così un notevole sviluppo: Mons. Giuseppe Marello, fondatore degli Oblati di san Giuseppe di Asti, cogliendo l’aspetto più profondo della decisione di Pio IX, scriveva: “San Giuseppe, insegnaci la via, sorreggici in ogni passo, portaci dove la Provvidenza vuole che arriviamo”.
Anche mons. Gottardo Scotton (1845-1916), una delle figure più brillanti del movimento cattolico durante il pontificato di...
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 Dopo aver delineato l'atteggiamento di Benito Mussolini durante l'epoca imperiale, il libro analizza il comportamento del dittatore nel periodo in cui ha governato la Repubblica Sociale Italiana. A Salò il Duce era un depresso che viveva disperatamente solo in balia di ossessionanti ricordi. Questo abito mentale ha condizionato ogni atto mussoliniano ed è perdurato fino al momento del luttuoso epilogo finale. La morte del leader fascista, motivo di controversie destinate a non finire, è stato l'oggetto di affannose ricerche che hanno sancito, senza motivate fondamenta, verità alternative a quella definita "ufficiale": la fucilazione, avvenuta il 28 aprile del 1945 per mano...
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 La «marcia al Cardello» dell'aprile 1924 è forse la prima manifestazione del Regime fascista, per la coreografia adottata e per il messaggio che contiene, tendente per la prima volta in forma esplicita a identificare Fascismo e Nazione.
Nella catena dei precursori caduta nella spregiudicata e deformante rilettura fascista della memoria storica nazionale, Oriani si vide assegnato un posto privilegiato. Il nome e l'opera dello scrittore romagnolo vennero integrati nella coscienza autobiografica del Regime, configurandosi come elementi costitutivi della creazione di miti, di simboli, di suggestioni politiche e ideologiche, con cui il Fascismo aspirava a...
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