Giulio Sapelli
Nella Storia mondiale Stati Mercati Guerre
Guerini e Associati, pagg.288, € 24,50
Con questo nuovo libro Giulio Sapelli compie una ricerca "sulle origini profonde di che cosa sia successo al mondo negli anni della cosiddetta «globalizzazione» sino a giungere alla crisi pandemica mondiale del 2020", fornendo una chiave di lettura degli eventi degli ultimi decenni "non transeunte, weberianamente protesa alla comprensione". L'Autore è convinto che la "causa prevalente" di questo fenomeno molto complesso risieda nella cultura, e in particolare nella "vittoria egemonica dell'ordoliberismo teorizzato negli anni Trenta negli Usa e negli anni Quaranta del Novecento in Germania". È stata quella idea a porre le basi del mondo di oggi e a renderlo "prigioniero", impedendone la "Resurrezione" dopo la tragedia pandemica. "Èlite non legittimate governano il mondo", scrive Sapelli. Un "manipolo di compagnie di ventura" recita sul "palcoscenico politico mondiale". A render ancor più grave la situazione è intervenuta la "trasformazione del capitalismo neoliberista in capitalismo a finanza dispiegata". E l'Europa? Priva di una Costituzione, è "sottoposta al controllo dei Trattati" e si regge su "rapporti di potenza schermati dai regolamenti, ignoti ai più e in primo luogo a coloro che dovrebbero farli agire attraverso le democrazie nazionali". Queste ultime, a loro volta, rimangono in piedi "ma senza più forza vitale". La diagnosi di Sapelli prosegue focalizzando l'attenzione sulla Germania, che "potrebbe divaricarsi tra i sostenitori di un ordo-liberismo assoluto" e gli eredi del "legame storico, ideale ed economico con l'Italia, la Spagna e il Sud dell'Europa, giù giù sino alla Turchia". Lo Stato anatolico si trova già "nel cuore stesso della vita sociale tedesca con le migrazioni operaie" ed è "destinato a un nuovo ruolo internazionale nel conflitto di potenza tra il debole gigante euroasiatico russo e il dominio di quel lago atlantico che è il Mediterraneo, ormai contendibile". La Turchia, spiega l'Autore, "sfida il dominio Usa e declassifica le presenze italiane e francesi nell'area. Può far ciò forte dell'appoggio degli Stati poligamici sunniti e dell'Egitto". Sconcertante è l'inerzia europea di fronte ai "tragici processi" in corso: "Solo il risveglio democratico e quindi il riarmo confederale o federale [...], solo il riarmo della Germania può cambiare il corso degli eventi". Se così non avverrà – è l'inquietante previsione di Sapelli – "lo spirito dello scorpione tedesco risorgerà e ucciderà la rana che lo trasporta a riva facendo tutti annegare, non solo l'Europa". Dal canto loro, gli Stati Uniti - "investiti da un conflitto interno mai visto prima, con una poliarchia che marcia veloce verso crescenti perdite di potenza internazionale" – "paiono risvegliarsi da un lungo sonno e nessuno lo prevedeva", dimostrando "ancora una volta la loro centralità mondiale insuperabile". Mentre il Dragone "sta crollando"...
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