Andare per le vie militari romane |
Giovanni Brizzi
IL LIBRO – Tre sono le strade che più delle altre hanno scandito la conquista e il controllo della penisola da parte di Roma: l'Appia, la Flaminia e l'Emilia, vie consolari sorte nell'arco di 125 densissimi anni. Inizialmente, progettando l'Appia, Roma si propose di difendere la «prima Italia», il versante tirrenico raccolto intorno all'Urbe. La Flaminia, via militaris per eccellenza, permise poi di tener separati i principali nemici, i Galli e i Sanniti, consentendo di disporre da mare a mare una fascia di territorio fedele alla res publica. L'Emilia (187 a.C.), infine rappresentò per molto tempo la chiusura a settentrione dell'Italia politica legata a Roma, prefigurando il modello di limes destinato a divenire canonico lungo le frontiere presidiate del suo futuro impero mondiale, dalla Britannia all'Eufrate. Un itinerario da percorrere cercandone per ognuna anima e vocazione. DAL TESTO – "Nelle vie romane gli studiosi identificano almeno tre caratteristiche costanti fin dalle origini: la tendenza a seguire un tracciato il più possibile rettilineo; l'ostinazione nel superare o rimuovere gli ostacoli; la ricerca della massima resistenza degli impianti a usura e intemperie (e la ferma volontà di riattarle sistematicamente ove conlapsae, dissestate). Ulpiano, il grande giurista dell'età dei Severi, distingue poi, secondo la tecnica di costruzione e secondo l'aspetto della superficie percorribile, tre tipi di strade: le viae terrenae, sostanzialmente piste nelle quali, però, la terra è stata livellata e compressa; le viae glareatae (o glarea stratae), ricoperte di battuto di breccia o ghiaia (un segmento di questo tipo è venuto alla luce di recente a Bologna); infine le viae silice stratae, pavimentate con lastre, basoli o quadrelli in pietra." L'AUTORE – Giovanni Brizzi è professore emerito di Storia romana nell'Università di Bologna. Con il Mulino ha pubblicato «Il guerriero, l'oplita, il legionario. L'esercito nel mondo antico» (nuova ed. 2013), «Annibale» (2014), «Canne» (2016), «Ribelli contro Roma» (2017), «Silla» (2018) e curato «Guerre ed eserciti nell'antichità» (con M. Bettalli, 2019). INDICE DELL'OPERA - Vie come pagine di storia - 1. Roma è le sue strade (Dalle piste per gli scambi alla Lex Sempronia - Come si costruivano le strade - Cosa si incontrava sulle strade) - 2. A porta Capena: si va per la via Appia (La genesi della regina viarum - Dall'incuria alla memoria: il Parco dell'Appia Antica - Dalla piazza di porta Capena attraverso il bosco sacro - Dal «Domine, quo vadis?» al sepolcro degli Scipioni - Verso Terracina, incontrando Odisseo - Il buen retiro dei Romani) - 3. A porta Fontinalis (piazza del Popolo): si va per la via Flaminia (L'origine dalle lunghe lotte tra Roma e il Sannio - La via militaris dal ponte Milvio a Narnia – Sentino - Le battaglie contro Annibale attorno al Trasimeno - L'arrivo dei barbari) - 4. Al ponte di Tiberio a Rimini: si va per la via Emilia (La strada che nasce dal metus - Il limes, la prima frontiera presidiata dell'impero - Sorgono i fora lungo la strada: da Rimini a Piacenza - Il pomerio e l'arco di Augusto - Piccole città, dai fora ai conciliaboli - Vie come cuciture della «prima Italia») - Nota bibliografica |