Una buona politica estera |
Matteo Pizzigallo
IL LIBRO – Nel secondo dopoguerra l'Italia mise in cantiere un originale modello di relazioni mediterranee ispirato alla diplomazia dell'amicizia – convintamente offerta e praticata – nei confronti dei Paesi arabi. Il modello italiano era dunque imperniato sul dialogo politico scevro da pregiudizi ideologici e religiosi; sulla cooperazione economica paritaria e, soprattutto, sul più assoluto rispetto del principio dell'autodeterminazione dei popoli. DAL TESTO – "Nel periodo compreso fra le elezioni del 1994 e quelle del 2001, in Italia si erano dunque alternati ben cinque presidenti del Consiglio sostenuti da maggioranze diverse e, talvolta, a geometria variabile. Nello stesso periodo sulla scena internazionale si erano succeduti importanti e drammatici avvenimenti come le operazioni militari dell'Alleanza atlantica (prima in Bosnia e poi in Kosovo dilaniati dalla guerra civile) cui peraltro avevano preso parte anche significativi contingenti italiani, il cui invio aveva però creato lacerazioni e polemiche dentro e fuori le Aule parlamentari. Fortunatamente, nello stesso periodo i processi di integrazione e allargamento dell'UE si andavano consolidando e il dialogo euromediterraneo registrava significativi passi avanti in un quadro molto promettente. Infatti, dopo la firma, il 13 settembre 1993 (sotto gli auspici del nuovo presidente americano Bill Clinton) del Trattato di Washington fra Israele e Olp, che recepiva gli accordi fra le Parti raggiunti a Oslo sul reciproco riconoscimento e sull'avvio del self-rule palestinese (a cominciare da Gerico e dalla Striscia di Gaza) anche il clima politico del Mediterraneo si era molto rasserenato. E tutto questo incoraggiava la ripresa e il rilancio delle relazioni bilaterali e multilaterali fra i Paesi rivieraschi di entrambe le sponde, sulla base di modelli ispirati alla diplomazia dell'amicizia, del dialogo e della cooperazione scevra da preoccupazioni ideologiche e strumentalizzazioni che i diplomatici italiani accreditati nelle capitali arabe da tempo praticavano, e con una certa continuità, cercando altresì di mantenere le posizioni malgrado qualche sbandamento provocato dai vari cambi della guardia alla Farnesina." L'AUTORE – Professore ordinario di Storia delle Relazioni internazionali presso l'Università di Napoli (Federico II), Dipartimento di Scienze politiche, Matteo Pizzigallo è autore di numerosi volumi e saggi sulla politica petrolifera italiana e sulla diplomazia mediterranea. Tra i suoi lavori più recenti: "La Diplomazia italiana e i Paesi arabi dell'Oriente Mediterraneo" (Milano, 2008), "Storie rimosse" (Napoli, 2010), "Il Ponte sul Mediterraneo" (Roma, 2011), "La politica araba dell'Italia democristiana" (Milano, 2013). INDICE DELL'OPERA – Premessa - Parte prima - Capitolo primo. Il trattato di amicizia fra Italia e Giordania (1952) - Capitolo secondo. Le relazioni fra Italia e Arabia Saudita nel secondo dopoguerra - Capitolo terzo. L'Italia e il patto di Baghdad (1955) - Parte seconda - Capitolo quarto. La politica estera del Marocco e le relazioni con l'Italia - Capitolo quinto. Le relazioni fra Italia e Bahrein nel XXI secolo - Capitolo sesto. Le relazioni fra Italia e Oman nel XXI secolo - Capitolo settimo. Le relazioni italo-siriane (1989-2010) - Capitolo ottavo. La guerra civile siriana: una storia funesta e senza fine |