La società medievale Stampa E-mail

Franco Cardini

La società medievale

Jaca Book, pagg.287, € 49,00

 

cardini medievale  IL LIBRO – In queste pagine il medioevo è presentato anzitutto con occhio attento agli eventi, ma anche alla dinamica che li sostiene e alle istituzioni e alle strutture di cui essi sono espressione. Non si lasciano in ombra i protagonisti, i grandi: ma si dà voce e volto anche alle moltitudini, alle donne, alla gente comune, ai pellegrini, agli eretici, ai marginali.
  Questo libro è dedicato ai nostri antenati vissuti tra V e XV secolo: ma vuol mostrare al tempo stesso la loro familiarità con noi e l'enorme distanza non tanto cronologica, quanto antropologica che da noi li separa. L'"Uomo medievale" è un'astrazione che non s'incontra mai nella viva concretezza storica: ma gli uomini e le donne che hanno vissuto nel lungo periodo che noi definiamo come "medioevo", quelli sono stati reali. E hanno creduto, sì, nello stesso Dio nel quale la maggior parte dei credenti occidentali oggi crede; hanno parlato, sì, lingue che ancor oggi – più o meno modificate – si continuano a usare; hanno vissuto, sì, in città, in spazi, in edifici che più o meno restaurati o rabberciati noi continuiamo a utilizzare; eppure ci sono per molti versi incredibilmente lontani. I loro modi d'immaginare, intendere, interpretare il cosmo, la vita e la morte, la giovinezza e la vecchiaia, la salute e la malattia, il trascorrere del tempo, il senso dello spazio, il rapporto tra le cose visibili e quelle invisibili e quello con la natura e gli animali, la fede religiosa, le autorità e i poteri, la libertà e la giustizia, l'amore, l'affetto e l'odio, la famiglia, l'amicizia e l'estraneità o l'ostilità, il senso della realtà e la fantasia, i valori morali e quelli economici, l'allegria e la tristezza, il riso e il pianto, la pietà e la crudeltà, i piaceri e i dolori, perfino i colori, gli odori e i sapori, erano profondamente "altri" rispetto ai nostri. Questo medioevo così vicino/lontano ha bisogno, per essere spiegato e compreso, di strumenti che da storici debbono per forza farsi anche antropologici.
  Le pagine che qui presentiamo non hanno la pretesa di spiegare compiutamente tutto ciò; ma hanno, questo sì, l'intenzione e la speranza d'introdurre il lettore a una visione nuova e diversa di un periodo su cui tanto si è scritto e detto e tanto poco si è realmente compreso.

  DAL TESTO – "Gli imperatori cristiani non osarono riassumere il segno cristico della corona di spine: anzi, quando i crociati presero nel 1099 Gerusalemme si disse che non fosse lecito fondarvi un regno cristiano, che nessuno avrebbe potuto osar portare corona d'oro là dove il Cristo era stato coronato di spine. Le corone medievali rappresentano uno sviluppo del diadema imperiale, costituito da una fascia continua di metallo prezioso tempestata di gemme o da una fascia «a placche», come si vede nella corona del tesoro imperiale di Vienna, risalente pare al X secolo e sormontata da un ponte aureo che indica la funzione mediatrice del sovrano, «ponte» tra volontà divina e popolo. Più tardi, si recuperarono altre forme di corona, come quelle «radiali» originariamente connesse col culto imperiale del Sol comes invictus. Il coronamento cruciforme è rimasto tradizionale in tutte le corone europee, nonostante il processo di secolarizzazione: esso rinvia all'origine divina del potere, che si può anche respingere sul piano concettuale ma che riaffiora insistentemente e irrinunziabilmente su quello simblico."

  L'AUTORE – Franco Cardini (Firenze, 1940) ha studiato nella sua città sotto la guida di Ernesto Sestan, Delio Cantimori ed Eugenio Garin; ha insegnato come professore ordinario di storia medievale nelle Università di Bari e di Firenze ed è dal 2004 professore ordinario di storia medievale nell'Istituto Italiano di Scienze Umane (SUM) nonché vicedirettore della Scuola Superiore di Scienze Storiche dell'Università di San Marino. Ha seguito studi di perfezionamento e ha poi insegnato in vari Atenei europei e americani e organizzato ricerche storico-archeologiche e storico-antropologiche in alcuni paesi asiatici: gli esiti di tale lavoro sono stati in parte pubblicati sulla rivista «La Porta d'Oriente» (Edizioni Pagine) da lui diretta. Il suo campo specialistico di ricerca verte essenzialmente sui rapporti tra la società europea bassomedievale e la Terrasanta: pellegrinaggi, crociate, rapporti culturali tra i mondi cristiano e islamico. Il risultato delle sue indagini è stato sinteticamente esposto in vari volumi, tra i più recenti dei quali si segnalano "In Terrasanta" (il Mulino, 2002) e "Europa e Islam" (nuova ed. Laterza, 2007) che sono stati accompagnati da centinaia tra saggi monografici, articoli sulla grande stampa e interventi radiotelevisivi. Gli eventi successivi agli attentati terroristici dell'11 settembre 2001 lo hanno indotto a estendere i suoi interessi di storia orientale anche alle età moderna e contemporanea: esito di tali ricerche sono stati alcuni libri, tra i quali vanno segnalati almeno "Astrea e i Titani" (Laterza, 2005) "Lawrence d'Arabia" (Sellerio, 2006) "Il Turco a Vienna" (Laterza, 2011) e molti studi editi dalla Cooperativa Il Cerchio di Rimini. Per Jaca Book ha pubblicato, fra l'altro, la monografia "Cassiodoro il Grande" (2009).

  INDICE DELL'OPERA – I. Che cos'è il Medioevo? – II. La «caduta senza rumore» dell'Impero romano d'Occidente – III. La cristianizzazione – IV. Un mondo da riorganizzare (secoli VIII-X) – V. La Chiesa – VI. Le donne nella Chiesa e nella società – VII. L'imperatore – VIII. I re – IX. L'aristocrazia – X. I contadini – XI. La strada – XII. La città – XIII. La scoperta dell'altro – XIV. Cattedrali e torri – XV. L'istruzione e le università – XVI. Immaginare – XVII. Feste e quaresime – XVIII. Nascita e morte – XIX. Un mondo che si allarga – XX. Nemici interni e marginali – XXI. La scoperta dell'Asia – XXII. Scienza e magia – XXIII. Lingue e letteratura – XXIV. La nuova arte figurativa – XXV. La crisi del Trecento – XXVI. Verso il Rinascimento – Bibliografia essenziale – Indice dei nomi e dei luoghi