Una nuova storia alternativa della filosofia Stampa E-mail

Costanzo Preve

Una nuova storia alternativa della filosofia
Il cammino ontologico-sociale della filosofia


Editrice Petite Plaisance, pagg.544, € 30,00

 

preve nuovastoria  IL LIBRO – Questo libro - la cui scaturigine l'autore ci rivela essere una intuizione da lui avuta la mattina del 9 ottobre 2007 - costituisce la sintesi migliore dell'opera quarantennale di Costanzo Preve. Si tratta non di un normale manuale di storia della filosofia, ma di una esposizione approfondita e sensata, col consueto metodo previano della deduzione storico-sociale delle categorie, dei principali autori e delle principali tendenze filosofiche.
  Preve, in queste pagine, dimostra magistralmente che si può fare storia della filosofia - e filosofia - non solo in modo erudito, ma in modo partecipato, umano, comunitario.
  L'originalità delle singole interpretazioni pone questa opera come una vera e propria "miniera d'oro" per tutti quei giovani studiosi che vorranno, negli anni a venire, rapportarsi alla storia della filosofia in modo privo di pregiudizi e lontano dagli schemi del senso comune.
  Ma se i frutti maggiori di questa sua ricerca potranno venire nel futuro, è certo che, già dalla fine del 2008, le idee contenute in queste pagine hanno cominciato ad alimentare e a nutrire la riflessione di molti, una linfa che si è diffusa percorrendo anche insospettabili sentieri.
  Adesso finalmente l'opera si offre sulla "tela" per come l'autore l'ha dipinta.

  DAL TESTO – "L'interazione fra lo sviluppo delle forze produttive (agricoltura, allevamento, costruzione di templi ed edifici, navigazione, fusione dei metalli, ecc.) e l'approfondimento classista dei rapporti sociali di produzione produce una peculiare divisione antagonistica del lavoro sociale, prima o inesistente o limitata alla divisione del lavoro tra i due sessi, femminile e maschile (caccia, orticoltura, cura dei vecchi e bambini, ecc.). In una formula sintetica potremo allora esprimerci così: l'unità ontologica fra il macrocosmo naturale ed il microcosmo sociale, oggetto necessario della intuizione olistica della totalità del mondo, viene subordinata (o, più esattamente, sottomessa, sussunta ed incorporata) alla divisione antagonistica del lavoro sociale. Uso il termine "antagonistico" per sottolineare la formazione di classi sociali antagonistiche, pur sapendo bene che la divisione sociale del lavoro (costruzione delle piramidi egizie e delle ziggurat mesopotamiche, ecc.) viene vissuta ancora come frutto di una armonia cooperativa.
  "Questa situazione implica che la religione cambi di funzione, e diventi un'ideologia di legittimazione del potere (faraoni egizi, re-sacerdoti mesopotamici, re-imperatori cinesi, ecc.), pur continuando ovviamente a funzionare come garante supremo della sensatezza del mondo. E se prima il concetto di "verità" era sorto in modo ontologico-sociale dalla necessità globale di riproduzione della comunità tribale, ora il concetto di "giustizia", prima ancora del tutto impensabile ed indeterminabile, sorge nel suo doppio aspetto dialettico-contraddittorio di garanzia "metafisica" del sistema sociale disegualitario e classista, da un lato, e di esigenza di ristabilimento dell'eguaglianza precedente, dall'altro. In questo senso, non c'è alcuna differenza di principio fra la «misura» (metron) dei Greci, il «ristabilimento del vero mandato del Cielo» dei cinesi, e l'«ira di Dio contro le iniquità degli uomini» dei profeti ebraici vetero-testamentari.
  "Le prime grandi civiltà storiche, dagli antichi egizi ai popoli mesopotamici, dalla civiltà dell'Indo a quella del Fiume Giallo in Cina, fino alle stesse civiltà pre-colombiane (aztechi, maya, incas, ecc.) si costituirono in modo necessariamente del tutto prefilosofico, sulla base di una comune simbologia culturale basata sulla capacità dei re-sacerdoti di interagire positivamente e virtuosamente con le forze della natura. A sua volta, la "natura" non era certo quella dei moderni "agriturismi" e degli ecologisti della domenica, che per "natura" intendono soltanto l'opposto complementare dell'inquinamento urbano e dei tubi di scappamento, ma era il fondamento dell'interazione fra agricoltura ed irrigazione (Nilo, Eufrate e Tigri, Indo, Fiume Giallo, ecc.),"

  L'AUTORE – Costanzo Preve (1943-2013) ha studiato scienze politiche, filosofia e neoellenistica a Torino, Parigi e Atene (1961-1967). Per trentacinque anni (1967-2002) ha insegnato filosofia e storia nei licei italiani. È stato autore di studi filosofici e politici noti in Italia e tradotti in altri Paesi europei.

  INDICE DELL'OPERA – Nota editoriale – Prologo - Introduzione: Il significato filosofico del termine «Ontologia dell'Essere Sociale» - I. La natura ad un tempo necessariamente filosofica ed ideologica delle categorie del pensiero umano - II. L'unità ontologica di macrocosmo naturale e di microcosmo sociale e la sua progressiva differenziazione storica - III. La teoria del «Periodo Assiale» di Karl Jaspers e l'insieme dei problemi interpretativi che essa pone - IV. La genesi ontologico-sociale del pensiero filosofico nell'antica Cina - V. La genesi ontologico-sociale del pensiero filosofico nell'antica India - VI. La genesi ontologico-sociale del messianesimo religioso esclusivista nell'antico Israele – VII. Il passo falso iniziale. La ricostruzione di Aristotele della storia della filosofia precedente e la sciagurata successiva "filastrocca di opinioni" - VIII. Il poema della natura di Eraclito secondo l'interpretazione del grammatico alessandrino Diodoto - IX. Il numero di Pitagora ed il logos come calcolo sociale delle buone proporzioni geometriche nella comunità - X. L'Essere di Parmenide come metafora e proiezione ideale eterna della stabilità e della permanenza nel tempo della buona legislazione - XI. L'Apeiron di Anassimandro come prioiezione ideale astratta del pericolo dell'infinitezza e dell'indeterminatezza delle ricchezze individuali per la convivenza comunitaria - XII. La riforma democratica del pitagorico ateniese Clistene come applicazione politica diretta della centralità del metron e dell'isorropia, fondamenti ontologico-sociali del sapere filosofico antico - XIII. Socrate, il moscone fastidioso del nobile cavallo della democrazia degli ateniesi. La critica razionale al fallimento politico degli automatismi del modello democratico di Clistene - XIV. Platone, un pitagorico socratico. Le basi ontologico-sociali del modello idealistico bimondano e l'individualizzazione dell'ideale della isorropia all'interno dell'anima del singolo - XV. La prima formulazione sistematica dell'ontologia dell'essere sociale in Aristotele. La normatività ontologica della natura umana individuale - XVI. La prima critica sociale sistematica priva della mediazione simbolica della "natura" al pericolo della crematistica in Aristotele - XVII. Il necessario ripiegamento individualistico in una comunità protetta di amici in Epicuro e la sua spiegazione ontologico-sociale - XVIII. La fuga in avanti cosmopolitica della comunità dei saggi e la compensazione utopica alla miseria del mondo reale degli Stoici - XIX. La miseria del mondo romano e la formazione sociale dei presupposti del cristianesimo. Il rovesciamento dialettico dell'Imperium in Basileia e l'inversione ontologico-sociale della Terra in Cielo - XX. Il regno celeste del Povero ed il regno terrestre del Ricco. Sulla genesi ontologico-sociale della fondazione ideologica del cristianesimo costantiniano e post-costantiniano - XXI. Il mutamento di funzione sociale e politica della sintesi filosofica neoplatonica dall'estrema difesa del mondo antico alla legittimazione del mondo gerarchico feudale - XXII. La sacralizzazione religiosa degli Ordines sociali medioevali, le grandi cattedrali teologiche domenicane ed il significato ontologico-sociale della contestazione nominalistica francescana - XXIII. La natura ontologico-sociale della rivoluzione protestante europea e dell'affermazione del rapporto diretto fra l'individuo e la divinità mediato dal testo vetero-testamentario - XXIV. Il significato ontologico-sociale della Costituzione Formalistica del Soggetto nel «Cogito ergo Sum» di Cartesio - XXV. La centralità del pensiero di Spinoza nel ristabilimento moderno dell'ontologia dell'essere sociale - XXVI. La Grande Instaurazione illuministica del fondamento metafisico del pensiero borghese moderno: il tempo del progresso, lo spazio della materia ed il lavoro astratto. La critica utilitaristica al diritto naturale ed al contratto sociale - XXVII. Il Kant della critica alla metafisica. Il significato ontologico-sociale della separazione fra le categorie dell'essere e le categorie del pensiero - XXVIII. Il Kant della fondazione individualistica della morale ed il rifiuto dell'etica comunitaria come eteronomia - XXIX. Il ristabilimento dell'ontologia dell'essere sociale in Fichte e la connotazione del presente come epoca della compiuta peccaminosità - XXX. Hegel e la scoperta progressiva della filosofia prima e della scienza filosofica poi come terreno del ristabilimento dell'ontologia dell'essere sociale - XXXI. Hegel ed il ristabilimento ontologico-sociale della storicità. La fenomenologia dello spirito, la filosofia della storia e la storia della filosofia, tre aspetti di un unico complesso ideale - XXXII. La filosofia politica di Hegel e la sua opposizione determinata al conservatorismo dei "vecchi ceti", alla dispersione individualistica dell'economia politica inglese e alla "furia del dileguare" russoviano-giacobina - XXXIII. La scienza filosofica di Karl Marx. La centralità della categoria modale di possibilità ontologica senza alcuna garanzia necessaria di filosofia della storia secolarizzata di superamento comunista globale del modo di produzione capitalistico - XXXIV. Il materialismo storico di Marx. Una scienza non-filosofica innestata su di una scienza filosofica dell'emancipazione umana. Storia, modo di produzione, forze produttive sociali, rapporti sociali di produzione, ideologia e rivoluzione - XXXV. Storia del marxismo 1870-2000 in una prospettiva storico-genetica ed ontologico-sociale - XXXVI. Il grande marxismo indipendente del Novecento, testimonianza di libertà, critica dello sfruttamento capitalistico ed imperialistico ed autocritica delle formazioni ideologiche "marxiste" di partito e di Stato - XXXVII. La filosofia di Nietzsche e le ragioni storico-sociali del suo grande successo fra gli intellettuali ed il grande pubblico. La critica unitaria alle metafisiche borghesi e alle metafisiche proletarie - XXXVIII. Solo un Dio può ancora salvarci. L'esito depressivo nella filosofia contemporanea nelle diagnosi depressive epocali della gabbia d'acciaio di Max Weber e dell'esito conclusivo della lunga storia della metafisica occidentale in tecnica planetaria di Martin Heidegger - XXXIX. Il postmoderno filosofico spiegato ai bambini e agli adulti - IL. La passione durevole per una filosofia dell'emancipazione. Note di analisi sull'ontologia dell'essere sociale di Lukács, e proposta articolata di sua rifondazione categoriale critica - Indice dei nomi