Storia della dialettica Stampa E-mail

Costanzo Preve

Storia della dialettica

Editrice Petite Plaisance, pagg.192, € 15,00

 

preve dialettica  IL LIBRO – Questa breve storia della dialettica è stata pensata e scritta sulla base di un criterio dialettico, quello della compresenza necessaria in una sola unità concettuale di due opposti in correlazione essenziale. Questi due opposti in correlazione essenziale sono l'Elemento Contingente e l'Elemento Permanente nella produzione di verità filosofiche. Da un lato, tutte le categorie filosofiche sono prodotte all'interno di un ben preciso contesto storico e sociale, non cadono dal cielo, non sorgono da una generica ed improbabile "ispirazione", e non possono evitare un uso ideologico ed una strumentalizzazione politica e religiosa. Questo è il Contingente. Dall'altro, queste stesse categorie producono verità (e falsità) filosofiche che sopravvivono al loro tempo ad aiutano gli uomini di tutte le epoche ad interpretare la loro condizione umana. E questo è il Permanente. L'unione di Contingente e di Permanente è l'elemento dialettico della storia della filosofia.
  In quindici brevi e concisi capitoli storici vengono indagati alcuni sistemi di pensiero dialettico e non. Si tratta nell'ordine: dell'origine della filosofia greca e di Eraclito, di Socrate, di Platone, di Aristotele, dei neoplatonici antichi e Plotino, dei filosofi cristiani medioevali, di Rousseau, di Kant, di Fichte, di Hegel, di Marx, dei problemi del rapporto fra materialismo e dialettica, della dialettica nel pensiero marxista, della natura sociale e filosofica delle critiche alla dialettica ed infine, per concludere, si tenta una in-terpretazione "dialettica" della situazione storica attuale.
  Il solo modo che ha la carta per scusarsi con gli alberi che sono stati tagliati per confezionarla è quello di fare da supporto materiale ad idee nuove ed originali. Il lettore ne troverà certamente molte, inedite ed a prima vista un po' sconcertanti. L'ideale per aprire quella discussione filosofica radicale e "senza rete" che molti spiriti sensibili oggi auspicano.

  DAL TESTO – "La dialettica non è allora l'arte del casino generale e del movimento ad ogni costo, come nelle interpretazioni demenziali del movimentismo comunista novecentesco in cui la "prassi" equivale al muoversi frenetico senza meta, ma è la conoscenza ontologicamente determinata della realtà sociale comunitaria, che il travestimento "naturalistico" deve solo permettere di essere meglio conosciuta. Eraclito contrappone ciò che è comune (koinòn), ed è cioè tipico della isonomia democratica, a ciò che è particolare nel diritto consuetudinario nobiliare (Frammento 89). Egli equipara anche la ricchezza privata all'infamia (Frammento 125 a), e ripete che il popolo deve combattere in difesa della legge isonomica come combatterebbe sulle proprie mura contro il nemico (Frammento 44)."
  "La neolingua sostituisce la lingua normale, che mira alla connotazione consensuale dei termini concreti ed astratti per rendere possibile la cooperazione nel lavoro (matrice originaria storica ed ontologica del linguaggio) ed il confronto di opinioni rivolto all'organizzazione delle società umane. E la sostituisce per imporre un lessico totalitario in cui il significato delle parole non è più rivolto a connotare relazioni sociali ed umane potenzialmente paritarie, ma rapporti di dominio travestiti da vere e proprie pseudo-oggettività semantiche manipolate. Il sacerdozio deputato alla gestione di questa sacralizzazione del linguaggio manipolato del dominio è oggi il circo mediatico, in particolare (ma non solo) televisivo, mentre il circo universitario delle facoltà di filosofia, storia e scienze sociali ne è diventato un supporto, così come nel medioevo le biblioteche teologiche dei conventi domenicani e francescani facevano da supporto ai gruppi inquisitoriali deputati al controllo del consenso. Il "progresso", se vogliamo chiamarlo così, ha fatto sì che il controllo sia oggi flessibile e non rigido come un tempo, e certamente la saturazione televisiva è più performativa per ottenere il consenso delle vecchie tenaglie roventi. Ma sempre di sacerdozio si tratta.
  "La buona e vecchia dialettica ha fatto sì che il vero sacerdozio oggi è proprio il "laicismo", che vuole ridicolizzare tutte le religioni monoteistiche invecchiate perché ne possa restare solo una, la religione del monoteismo del mercato capitalistico. Per questa ragione la cintura protettiva del lessico dell'Impero è affidata al cosiddetto Politicamente Corretto, una dittatura linguistica e simbolica che decide ciò che può essere detto e ciò che non può essere detto. La saggezza popolare un tempo diceva: "Scherza con i fanti e lascia stare i santi". Ma oggi il politicamente corretto decide chi si può prendere in giro e chi no. In questo 2006 è consentito disegnare Cristo che fa l'indossatore di mutande firmate, Maometto che circola con un candelotto di dinamite sul turbante, mentre chi rappresentasse Mosé che conta le monete d'oro verrebbe subito licenziato per antisemitismo e nazismo di ritorno. Fuori del nostro mondo impazzito, che si ritiene emancipato perché privo ormai di ogni senso della sacralità, c'è chi mantiene ancora un minimo senso del rispetto per tutte le religioni. Sono stato molto colpito da una fotografia di un corteo di donne turche a Istanbul, con una ragazza che portava un cartello con su scritto "Isa sizden utaniyor" (Gesù Cristo si vergogna di voi). Non aveva scritto Maometto (Mehmet), ma proprio Gesù (Isa). Al di fuori dei fanatismi politici artificialmente irrigati, la gente semplice è quasi sempre capace di cogliere il nucleo della questione."

  L'AUTORE – Costanzo Preve (1943-2013) ha studiato scienze politiche, filosofia e neoellenistica a Torino, Parigi e Atene (1961-1967). Per trentacinque anni (1967-2002) ha insegnato filosofia e storia nei licei italiani. È stato autore di studi filosofici e politici noti in Italia e tradotti in altri Paesi europei.

  INDICE DELL'OPERA – Premessa – Introduzione. Dialettica e filosofia nella storia bimillenaria del pensiero occidentale - Capitolo primo. La genesi storica, sociale e ideale della filosofia greca - Capitolo secondo. La dialettica di Socrate - Capitolo terzo. La dialettica di Platone - Capitolo quarto. La dialettica di Aristotele - Capitolo quinto. La dialettica dei neoplatonici antichi - Capitolo sesto. La dialettica dei teologi e dei filosofi cristiani - Capitolo settimo. La dialettica di Rousseau - Capitolo ottavo. La dialettica di Kant - Capitolo nono. La dialettica della prima forma di idealismo moderno: Fichte - Capitolo decimo. La dialettica della seconda forma di idealismo moderno: Hegel - Capitolo undicesimo. La dialettica della terza ed ultima forma di idealismo moderno: Marx - Capitolo dodicesimo. L'impossibile matrimonio fra dialettica e materialismo - Capitolo tredicesimo. L'illusoria teologia dialettica unificata di natura e società: la tragicomica storia del materialismo dialettico - Capitolo quattordicesimo. Le critiche politico-filosofiche alla dialettica da Eduard Bernstein a Lucio Colletti - Capitolo quindicesimo. La dialettica oggi. L'incubo della fine capitalistica della storia ed il sogno di una utopia concreta di emancipazione - Capitolo sedicesimo. Conclusione e sintesi - Capitolo diciassettesimo. Nota bibliografica generale commentata