"Togliatti" di Giorgio Bocca Stampa E-mail

Giorgio Bocca

Togliatti

Feltrinelli Editore, pagg.640, € 22,00

 

bocca togliatti  IL LIBRO – Almeno due generazioni di italiani non hanno un ricordo di Palmiro Togliatti da vivo. Sono passati cinquant'anni dalla sua morte e di Togliatti è sopravvissuta forse un'immagine di uomo freddo, scostante, che portava occhiali da professore, un intellettuale avaro nei sentimenti, un politico scaltro e cinico, troppo filosovietico e ortodosso per ispirare o appassionare.
  Ma bisogna allora spiegare perché l'Italia proletaria fu pronta all'insurrezione armata quando si attentò alla sua vita, e perché milioni di italiani di ogni ceto ebbero il sentimento, nel giorno della sua morte, che con lui se ne andava uno dei padri della Repubblica.
  "Quegli incredibili funerali! Un milione di persone al seguito del feretro, gente arrivata da ogni parte d'Italia, comunisti e non comunisti, gente che ha preso il primo treno, il primo aereo per vederlo l'ultima volta nella camera ardente, gente che saluta con il pugno chiuso o chinando il capo, o segnandosi con la croce, donne e uomini in lacrime come se piangessero un loro padre. Ma l'uomo che è morto non è colui che ha sempre ritenuto la politica cosa troppo importante per lasciarla fare alla gente semplice? Che cosa è che gli italiani piangono in quell'uomo?"
  Giorgio Bocca tentò nel 1973 di rispondere a queste domande: anche solo osare occuparsi di Togliatti per un giornalista (non uno storico) non comunista significava esporsi a critiche e attacchi di ogni tipo. Ma Bocca si buttò in questa impresa, affrontò critiche e boicottaggi e ci ha lasciato la biografia che ancora oggi resta il racconto più appassionante e completo della vita del leader comunista.

  DAL TESTO – "La mattina del 14 luglio 1948 c'è alla Camera dei deputati una seduta priva di interesse: Togliatti e Nilde Jotti, che è ora la sua compagna, escono alle 11.30 seguiti dal giornalista Villata dell'«Avvisatore Marittimo» di Genova; nel corridoio incontrano Ugo La Malfa che saluta e dice: «Vado a Mosca per una missione economica». «Come mai,» dice Togliatti in vena di scherzare «hai i dovuti permessi dell'ambasciatore arnericano?» Eccoli nell'atrio di via della Missione; non hanno notato un giovane che li osserva da una porticina a vetri. Escono, fanno pochi passi e Antonio Pallante li raggiunge correndo. Spara su Togliatti, tre colpi con una rivoltella calibro 38,8 acquistata il giorno prima da un armaiolo romano per 3500 lire. Un proiettile sfiora il capo e si schiaccia contro un cartellone pubblicitario, il secondo colpisce la nuca, il terzo la schiena. Il ferito cade sulle ginocchia, scivola sul selciato, la Jotti si lancia a coprirlo: Pallante ha ancora due proiettili, esita con la pistola in pugno, spara ancora un colpo che va a vuoto e fugge.
  "Il ferito mormora «la borsa, la borsa» e il cronista dell'«Avvisatore Marittimo» dirà di aver sentito «l'articolo di Andreoni» ma nessuno degli altri testimoni conferma. Porta la notizia in aula il deputato comunista di Venezia Umberto Jannicolo. «Un medico, un medico», si grida. C'è il democristiano Mario Ceravolo il quale capisce che l'unica cosa da fare è di portare al più presto il ferito in una sala operatoria: si potrebbe partire subito sulla Millecento nera dell'esercito che attende il ministro Pacciardi ma Ceravolo non se la sente di autorizzare il trasporto, preferisce attendere l'autolettiga."

  L'AUTORE – Giorgio Bocca (Cuneo, 1920 - Milano, 2011) è stato tra i giornalisti italiani più noti e importanti. Ha ricevuto il premio Ilaria Alpi alla carriera nel 2008. Tra le sue opere ricordiamo: "Storia dell'Italia partigiana" (1966); "Storia d'Italia nella guerra fascista" (1969); "Palmiro Togliatti" (1973); "La Repubblica di Mussolini" (1977); "L'inferno. Profondo Sud, male oscuro" (1993). Con Feltrinelli ha pubblicato "Piccolo Cesare" (2002), "Basso Impero" (2003), "Partigiani della montagna" (2004), "L'Italia l'è malada" (2005), "Napoli siamo noi" (2006), "Le mie montagne" (2006), "Il provinciale" (2007), "È la stampa, bellezza!" (2008), "Annus horribilis" (2010), "Fratelli coltelli" (2011), "Grazie no. Sette idee che non dobbiamo più accettare" (2012) e "Storia dell'Italia partigiana" (2012). Ha raccontato la sua appassionante vicenda biografica nel film-intervista di Maria Pace Ottieri e Luca Musella "La neve e il fuoco. Giorgio Bocca si racconta" (2011), edito nella collana "Real Cinema/Feltrinelli".

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Luciano Canfora – Prefazione - 1. Il figlio del contabile - 2. Fra socialismo e interventismo - 3. «L'Ordine uovo» - 4. Di fronte al fascismo - 5. La conquista del partito - 6. La scoperta della Russia - 7. Alla guida del partito - 8. Più luce - 9. La resa a Stalin - 10. Tutti in Italia - 11. Di fronte al nazismo - 12. Lo stalinismo - 13. Alfredo di Spagna - 14. Verso la guerra - 15. L'attesa in Russia - 16. Salerno e la Resistenza - 17. Il partito nuovo - 18. Legemonia culturale - 19. L'operazione Gramsci - 20. Al governo con i cattolici - 21. Il discusso guardasigilli - 22. La guerra fredda - 23. Contro Tito - 24. L'attentato - 25. L'ultimo no a Stalin - 26. I conti con Secchia - 27. Il regno - 28. Gli orfani di Stalin - 29. Le rivolte comuniste - 30. La storia e le idee - 31. Di fronte al centrosinistra - 32. Morire a Yalta – Appendice - Note