Chi ha assassinato Rasputin? Stampa E-mail

Domenico Vecchioni

Chi ha assassinato Rasputin?
Vita, sesso e miracoli del “diavolo santo”

Ginevra Bentivoglio Editoria, pagg.188, € 16,00

 

vecchioni_rasputin  IL LIBRO – Chi era davvero Rasputin? Un demonio malefico (ingenuamente appoggiato dalla zarina) o un profeta inascoltato, i cui consigli avrebbero potuto evitare lutti e devastazioni? Un guaritore con poteri paranormali o un abile ipnotizzatore? Un uomo di Dio o un peccatore? E, soprattutto, a chi si deve attribuire il suo assassinio? Offrire delle risposte a tali domande è lo scopo del presente volume, in cui sono analizzate le ipotesi fino a oggi considerate veritiere, introducendo nel frattempo sulla scena – con un ruolo da protagonista – i servizi segreti inglesi. Nel far questo, l’opera ripercorre le oscure trame dei rapporti internazionali all’alba del primo conflitto mondiale, ponendo particolare attenzione alla crisi economica e politica che travolse la Russia all’inizio del Novecento e trasportando il lettore fin dentro le stanze del Palazzo degli Zar. Tale percorso si conclude con la morte del “diavolo santo”, facendoci rivivere i drammatici istanti in cui cadde nella trappola ordita ai suoi danni e nei quali lottò disperatamente per la vita, al culmine di un “viaggio” iniziato nelle fredde terre siberiane e terminato a San Pietroburgo, nelle gelide acque della Neva. Un viaggio ripercorso per far piena luce sulla leggenda nera che ancora oggi avvolge quel cupo e contraddittorio personaggio che risponde al nome di Grigory Rasputin.

  DAL TESTO – “Avrebbe potuto accumulare ricchezze e proprietà ingenti se avesse "monetizzato" il suo atteggiamento contrario all'antisemitismo e quindi di protezione nei confronti di importanti banchieri e uomini d'affari ebrei che a lui si rivolgevano per ottenere indulgenza da parte dello zar, antisemita come tutta la famiglia Romanov e tutti gli aristocratici russi.
  “Vanitoso, adorava essere adulato e mettersi in mostra. Approfittava insomma più dei contorni che non della sostanza del "sistema", con animo quasi infantile del bambino che scopre un nuovo giocattolo e ci vuole candidamente giocare, ma senza alcuna intenzione di appropriarsene.
  “Le sue visioni politiche (preoccupato per la sorte dei contadini, contrario alle discriminazioni razziali, fautore della collaborazione tra le classi sociali, pacifista, critico degli eccessi della chiesa ufficiale) erano per la verità lungimiranti, ancorché espresse con la rozzezza dovuta alla sua limitata cultura storica e politica. Del resto i consigli utili dati allo zar non erano pochi né poco significativi. Avverso, ad esempio, ai metodi fiscali del primo ministro Kokovstov che traeva notevoli benefici per le finanze pubbliche dalla vendita della vodka, Rasputin afferma: "Non conviene allo zar fare commercio dell'alcol e di far ubriacare delle brave persone".”

  L’AUTORE – Già diplomatico di carriera (Vice Rappresentante Permanente d’Italia al Consiglio d’Europa, Console Generale a Madrid e a Nizza, Ambasciatore d’Italia a Cuba), Domenico Vecchioni è oggi un abile saggista e divulgatore storico, con all’attivo lavori biografici (Raúl Castro; Pol Pot) e sullo spionaggio (La storia degli 007 dall’antichità ai nostri giorni; Spie della Seconda Guerra mondiale). Per la GBE ha pubblicato i due saggi storici La Follia al Potere. Storie di satrapi e tiranni del XX secolo e Raoul Wallenberg. L’uomo che salvò 100.000 ebrei, entrambi editi nel 2012.

   INDICE DELL’OPERA – Il contesto - Il "nostro amico" - Lo "Staretz" - Alla conquista di San Pietroburgo - Niky e Alix - Interventi iniziali - Rasputin a corte - I primi nemici - Rasputin pacifista - Rasputin seduttore - Difficoltà e successi - Tra San Pietroburgo, Yalta e Pokrovskoe - Cresce il ruolo politico di Rasputin - La guerra - Il "Triumvirato" - Il complotto - La notte dell'omicidio - Entrano in gioco i servizi segreti inglesi – L’inchiesta - L'epilogo - Chi era Rasputin? – Appendice. Rapporto di autopsia del Prof. Kosorotov - Bibliografia essenziale - Appendice fotografica