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L’opuscolo Der Krieg und die geistige Entscheidungen, pubblicato nel 1917, raccoglie quatto tra saggi e discorsi composti in periodi diversi a partire dal 1914. La lettura del testo, qui proposto in traduzione italiana, offre la possibilità di verificare quanto intensamente Georg Simmel (1858-1918) fosse partecipe di quel clima di entusiastica accettazione della Prima guerra mondiale in cui fu coinvolto tutto il ceto accademico tedesco. Ma, accanto alla ripresa dei topoi classici della propaganda bellica – nei modi in cui questi furono codificati dalla “oratoria del 1914” – questo documento dell’ultima riflessione del filosofo berlinese sviluppa argomentazioni e...
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Per molti giuristi tedeschi - fra i quali Schmitt, Heller e Smend - il Fascismo italiano costituì negli anni di Weimar un importante termine di confronto per analizzare la crisi politica in cui versava la Germania post-bellica e per individuare possibili soluzioni. Quello di Gerhard Leibholz costituisce probabilmente per dimensione, completezza di analisi, conoscenza diretta delle fonti normative e della letteratura secondaria il contributo più significativo sull'argomento apparso in quel periodo in Germania. In esso emergono tutti i temi salienti della riflessione leibholziana fra le...
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Claudio Lazzaro entra con la sua telecamera dentro i raduni dei giovani neofascisti italiani e senza volerli aggredire, condannare e zittire, riesce a far parlare questi ragazzi e il loro "cuore nero". È un viaggio inquietante tra curve dello stadio, odio feroce per poliziotti e carabinieri, concerti di rock identitario e manifestazioni razziste, incontri internazionali a cui intervengono delegazioni da tutta Europa (Falange dalla Spagna, Npd dalla Germania, Nova dreapta dalla Romania) e raduni elettorali dove i loro leader e i loro voti sono ben accetti sul carro del...
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In questo suo nuovo libro, appassionante come un thriller, Greg Annussek ci offre una rigorosa ricostruzione di una delle operazioni più temerarie e controverse dell’ultimo conflitto mondiale: la liberazione di Mussolini, prigioniero sul Gran Sasso, nel settembre 1943, a opera di un corpo d’élite di incursori tedeschi a bordo di alianti.
Quella che fu chiamata «Operazione Quercia» assomiglia a una partita a scacchi, incerta fino all’ultima mossa, in cui la posta è la figura ormai quasi grottesca di un dittatore al tramonto, scomparso senza lasciare traccia dopo l’improvviso collasso del regime. Sullo sfondo, l’agghiacciante agonia del Terzo Reich hitleriano, che nel rimettere in gioco Mussolini...
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