Il fascismo e Alfredo Oriani |
Massimo Baioni Il fascismo e Alfredo Oriani. Il mito del precursore Angelo Longo Editore, pagg.336, Euro 15,49
IL LIBRO - La «marcia al Cardello» dell'aprile 1924 è forse la prima manifestazione del Regime fascista, per la coreografia adottata e per il messaggio che contiene, tendente per la prima volta in forma esplicita a identificare Fascismo e Nazione. Nella catena dei precursori caduta nella spregiudicata e deformante rilettura fascista della memoria storica nazionale, Oriani si vide assegnato un posto privilegiato. Il nome e l'opera dello scrittore romagnolo vennero integrati nella coscienza autobiografica del Regime, configurandosi come elementi costitutivi della creazione di miti, di simboli, di suggestioni politiche e ideologiche, con cui il Fascismo aspirava a insinuarsi nella realtà del Paese e a suscitare una continua tensione emotiva attorno ai propri obiettivi. I toni enfatici e oracolari, i frequenti richiami alla grandezza della patria e all'autorità dello Stato, facevano di Oriani uno scrittore politico particolarmente utilizzabile da parte del Regime, che veniva elaborando stereotipi storici e culturali con cui assicurarsi il consenso soprattutto delle classi medie e dei giovani. Il libro costituisce un contributo nuovo e originale, fondato su fonti inedite e scarsamente utilizzate, alla conoscenza non solo di uno scrittore, Oriani, e di un'istituzione culturale, l'Ente «Casa di Oriani» e la Biblioteca «Mussolini», ma del Fascismo e della sua cultura. Non si inserisce nella querelle, astratta e scarsamente produttiva, relativa all'esistenza o meno di una «cultura fascista»; studia concretamente un «caso» e lo colloca in un contesto storico che coinvolge il Ventennio e la storia culturale e politica italiana dalla fine dell'Ottocento alla caduta del Fascismo.
DAL TESTO - "La motivazione della condanna di Oriani determinò una frattura quasi insanabile tra quanti, fascisti e cattolici, si sentivano chiamati direttamente in causa dal provvedimenti ecclesiastico: la severità dell'argomentazione e il tono inequivocabilmente liquidatorio, uniti all'assoluta sorpresa della mossa censoria, diedero adito ad interpretazioni antitetiche. Nel decreto del Sant'Uffizio, infatti, si leggeva che l'Opera Omnia di Oriani incorreva nell'articolo 1399 del Codice di Diritto Canonico, in cui si proibiscono «i libri di tutti quegli scrittori che propugnano eresie o scisma, combattono la religione e i buoni costumi, impugnano e irridono qualsiasi domma cattolico, insultando la disciplina e il culto cattolico, e quelli che trattano, narrano o insegnano ex professo cose lascive od oscene». I libri di Oriani, stando al commento di Padre Cordovani, rientravano perfettamente all'interno di questa categoria, poiché i concetti che in esso vi erano espressi al riguardo della dottrina e della morale cattolica denotavano uno spirito quanto «più violento, più negatore e offensivo contro la religione cattolica» si potesse immaginare. Traendo probabilmente motivo di ispirazione dai romanzi della fase giovanile, in cui abbondavano le espressioni volgari e brutali, esplodeva l'irrisione trasgressiva verso l'ordine religioso, si faceva consapevole ostentazione di impeto pagano con l'autore romagnolo a solidarizzare idealmente con Giuda Iscariota, Cordovani elencava alcune «invettive blasfeme, lazzi volterriani, empietà orribili», che bastavano a giustificare la condanna. Il riconoscimento della conversione cattolica di Oriani in punto di morte veniva a confermarequesta analisi; Oriani stesso, con quel suo ultimo gesto, aveva inteso sconfessare e abiurare tutto il suo passato, riconoscendo onestamente i propri errori".
L'AUTORE - Massimo Baioni insegna Storia contemporanea all'Università di Siena, nella Facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo. Tra le sue pubblicazioni: Il fascismo e Alfredo Oriani (Ravenna, 1988); La "religione della Patria" (Treviso, 1994). Fa parte del comitato direttivo della rivista "Memoria e ricerca".
INDICE DELL'OPERA - Presentazione, di Giovanna Bosi Maramotti - Avvertenza e ringraziamenti - Saggio introduttivo di Gianpasquale Santomassimo - I. La contesa su Oriani e l'appropriazione fascista - II. La costruzione del mito - III. Il mito di Oriani negli anni Trenta - IV. La condanna della Chiesa e gli anni della guerra - Appendice. Il custode del mito. Ugo Oriani e il diario inedito - Fonti e bibliografia - Indice dei nomi di persona |