Il Patronato di San Giuseppe sulla Chiesa Universale Stampa E-mail

Mons. Gottardo Scotton

Il Patronato di San Giuseppe sulla Chiesa Universale

Edizioni Amicizia Cristiana, pagg.64, Euro 5,00

 

scotton_patronato.jpg  IL LIBRO - Pio IX, dopo la breccia di Porta Pia e la drammatica situazione in cui venne a trovarsi la Sede Apostolica, l’8 dicembre 1870 volle mettere la Chiesa sotto la protezione di san Giuseppe. La devozione allo Sposo della Santa Vergine conobbe così un notevole sviluppo: Mons. Giuseppe Marello, fondatore degli Oblati di san Giuseppe di Asti, cogliendo l’aspetto più profondo della decisione di Pio IX, scriveva: “San Giuseppe, insegnaci la via, sorreggici in ogni passo, portaci dove la Provvidenza vuole che arriviamo”.

  Anche mons. Gottardo Scotton (1845-1916), una delle figure più brillanti del movimento cattolico durante il pontificato di Pio IX, Leone XIII e san Pio X, rese omaggio a san Giuseppe con diversi scritti e con alcune delle sue celebri omelie, che lo resero uno degli oratori più richiesti in molte diocesi della Penisola. Il testo pubblicato si riferisce al panegirico che tenne a Genova nel 1876, sei anni dopo la proclamazione di san Giuseppe a patrono della Chiesa Universale.

  Come appendice sono stati inseriti dei testi papali ormai rari a trovarsi: il documento di Pio IX e le encicliche che Leone XIII e di Benedetto XV consacrarono “al provvido custode della Divina Famiglia”.

 

  DAL TESTO - "[...] si doveva eleggere a Patrono un Santo in cui si concentrassero i modelli di ogni condizione come nella lente gli sparsi raggi della luce o nella pupilla l'espressione de' circostanti oggetti. E san Giuseppe risponde adeguatamente a questo nuovo bisogno. Imperocché discendente dai Patriarchi, dai Profeti, dai più celebri Capitani, comparve tra le oscure mura di un ignorato tugurio; fiore uscito dalla verga reale di Davidde, vero ed unico successore del trono di Gerusalemme si mostrò sempre il più fedele dei sudditi; erede delle dovizie di Salomone fu obbligato a vivere del lavoro delle sue mani; legato in matrimonio guardò mai sempre la sua verginità; appartenento al ceto laicale ma discendente di Aronne e custode del Pane di vita eterna esercitò il sacerdozio più augusto; introdotto nei segreti misteri della più sublime teologia è forse ignaro delle umane cognizioni; a Lui quindi possono ricorrere nobili e plebei, principi e sudditi, ricchi ed artigiani, celibi e coniugati, sacerdoti e laici, sapienti ed idioti e nonch'altro i martiri medesimi se la sua morte fu un vero martirio non solo nel venir meno per il troppo di amore, ma ancora martirio nel dover lasciare il vero paradiso, la compagnia del Figlio e della Sposa per scendere al Limbo".

 

  L'AUTORE - Mons. Gottardo Scotton (1845-1916), originario di Bassano, insieme ai fratelli Mons. Jacopo e Mons. Andrea Scotton si distinse come giornalista, scrittore e oratore.

  Per oltre un trentennio condusse aspre battaglie in difesa della S. Sede contro la Massoneria, i modernisti e i murriani, in particolare dalle colonne "La Riscossa per la Chiesa e per la patria", il settimanale fondato dagli Scotton e in più occasioni lodato da san Pio X e dal card. De Lai.

  Mons. Gottardo Scotton si prodigò inoltre per l’Opera dei Congressi, che coordinava tutte le associazioni cattoliche, e ricevette dal presidente Paganuzzi l’incarico di promuoverne la struttura nelle diocesi del Meridione. Tra le sue opere principali figurano Il Vangelo studiato minutamente dal parroco e spiegato al popolo (opera in nove volumi) e Il pellegrino cattolico a Roma (1895), guida della città composta in preparazione al Giubileo del 1900.

 

  INDICE DELL'OPERA - Parte I - Parte II - Decreto di S. S. il Papa Pio IX proclamante san Giuseppe patrono della Chiesa cattolica - Lettera enciclica "Quamquam pluries" di Leone XIII - Orazione a san Giuseppe - Lettera enciclica di S. S. il Papa Benedetto XV nel cinquantenario dalla proclamazione di san Giuseppe a patrono della Chiesa universale