Le guerre di Libia Stampa E-mail

Gastone Breccia - Stefano Marcuzzi

Le guerre di Libia
Un secolo di conquiste e rivoluzioni


il Mulino, pagg.468, € 30,00

 

breccia libia  IL LIBRO – Il volume ripercorre la storia politica e militare della Libia durante l'ultimo secolo e offre una visione della sua peculiare concezione dello stato e del potere guerriero. Sono tre, in particolare, le fasi individuate dagli autori: il turbolento ventennio 1911-31, durante il quale l'Italia stabilì faticosamente il suo impero sui territori ottenuti con la guerra italo-ottomana del 1911-12; il colpo di stato del 1969, che avviò la dittatura di Gheddafi e portò alla ribalta la Libia come attore del terrorismo internazionale; il decennio seguito alla rivoluzione contro Gheddafi, nel 2011, che ha innescato una nuova frammentazione del paese. In queste vicende emergono non solo il ruolo giocato dalle grandi potenze, ma anche l'ambiguo intreccio e il gioco di potere fra le tribù libiche, il loro rapporto ambivalente con tante entità esterne, e la figura enigmatica di Gheddafi, guardiano di una frammentazione mai davvero ricomposta.
  La presenza sul territorio di oltre 140 tribù, spesso in lotta tra loro, ha sempre costituito una delle chiavi per comprendere la realtà della Libia, o per tentare di dominarla - come fecero a suo tempo i conquistatori italiani con la «politica dei capi», versione coloniale del divide et impera di romana memoria. Analizzare il problema della cultura tribale libica significa affrontare la controversa questione della difficile costruzione dell'identità nazionale: come afferma Dirk Vandewalle, dal momento in cui, nel 1951, la Libia ottenne l'indipendenza dall'Italia, si è perpetuata una tensione fra l'istinto a mantenere una cultura politica fondata sulla tribù e la famiglia allargata, e l'esigenza di costruire moderne istituzioni «nazionali», necessarie ad amministrare un territorio enorme e - come si è scoperto a partire dagli anni Sessanta - ricchissimo di risorse naturali.
  L'analisi storica condotta dagli Autori, e proposta nelle pagine di questo volume, indica come fino a oggi a prevalere sia stata la prima tendenza, con tutto quello che ne consegue per le prospettive future di stabilizzazione della Libia.

  DAL TESTO – "Gli italiani, quando dovettero confrontarsi con la resistenza araba dopo la fine della guerra «regolare» con l'impero ottomano, sfruttarono in maniera cinica – ma non sempre abile ed efficace - questo meccanismo, favorendo alcuni capi «fedeli» a danno di altri: si rivelò spesso un'arma a doppio taglio, perché l'instabilità causata dai conflitti intertribali finiva per generare un diffuso malcontento proprio nei confronti del potere «forte» che avrebbe dovuto garantire la sicurezza collettiva, creando un circolo vizioso di violenza e rappresaglie da cui traevano vantaggio soprattutto i ribelli più irriducibili.
  "La medesima logica tribale, intrinsecamente non democratica in quanto basata su rapporti di forza, favoritismi e legami di lealtà personale, ha finora impedito alla Libia di avere istituzioni capaci di rappresentare davvero i suoi cittadini. Al contrario di quanto si afferma spesso, il pugno di ferro di un «uomo forte» non ha spezzato quel meccanismo, ma lo ha rafforzato, esacerbato e diffuso a tutti i livelli della società. Per comprendere appieno la peculiare instabilità del paese è dunque necessario porre in relazione l'utilizzo dei sussidi statali (provenienti dalla vendita di greggio e gas naturale) e delle prebende (favori e privilegi politici) con una gestione del potere che contempla una «costante manipolazione di una varietà di solidarietà subnazionali e forme di fedeltà che esercitano pressioni centrifughe atte a dividere il popolo in gruppi etnici, sociali e religiosi separati»."

  GLI AUTORI – Gastone Breccia insegna Storia bizantina e Storia militare antica nell'Università di Pavia. Con il Mulino ha pubblicato «L'arte della guerriglia» (2013), «Le guerre afgane» (2014), «1915: l'Italia va in trincea» (2015), «Guerra all'Isis. Diario dal fronte curdo» (2016), «Corea, la guerra dimenticata» (2019), «Missione fallita. La sconfitta dell'Occidente in Afghanistan» (2020).
  Stefano Marcuzzi è Marie-Curie Fellow presso la School of Politics and International Relations dello University College di Dublino e analista presso la Nato Defense College Foundation. Ha pubblicato «Britain and Italy in the Era of the Great War. Defending and Forging Empires» (Cambridge University Press, 2020), che ha vinto il premio Norman B. Tomlinson della World War One Historical Association.

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione. «Dove tutto si muove e nulla cambia» - Parte prima. La Libia italiana - I. La scelta (Un paese inesistente - La «terra promessa» - Diplomazia e «penetrazione pacifica» - Tamburi di guerra) - II. L'invasione: la guerra italo-turca (Ouverture non concertata - Lo sbarco e l'occupazione delle città costiere - Sciara Sciat - Una guerra irregolare - Ain Zara - Un «fatto incompiuto») - III. La conquista: la lunga guerra di Libia (Dalla falsa pace alla vera guerra - La rivolta araba - La riconquista della Tripolitania - La conquista della Cirenaica - L'ora di Graziani - La fine della ribellione in Cirenaica) - IV. La dominazione (L'ora di Balbo - La Libia italiana nel Mediterraneo britannico - La guerra senza i tedeschi: la distruzione della 10a armata - La guerra con i tedeschi: il miraggio di Alessandria - La fine) - Parte seconda. La Libia di Gheddafi - V. Il regno senussita (L'indipendenza «accidentale» - Faide e potere nel regno di Idris - Operazione Gerusalemme) - VI. Il regime di Gheddafi fra guerre, terrorismo e repressione (Rivalutare Gheddafi? - La «terza via» del Raìs: forze e debolezze del regime - Un imperialismo libico? Gli interventi in Ciad (1978-1985) - La svolta del 1986 e la battaglia per la striscia di Aozou - Dal sostegno al terrorismo all'isolamento geopolitico - Il regime fra rilancio e declino) - Parte terza. Le guerre civili - VII. La caduta di Gheddafi (La natura delle rivolte - Il contrattacco di Gheddafi - L'intervento internazionale - Un'estate di «stallo» - «Sic transit gloria mundi») - VIII. L'implosione (La difficile transizione - «Alba» contro «Dignità» - L'accordo di Skhirat - Guerra all'ISIS - La rotta della morte) - IX. La guerra di Haftar (L'uomo forte della Cirenaica - La «conquista» del Fezzan - «Arriva Haftar!» - Ritornano i turchi - Una conciliazione libica?) – Conclusioni - Bibliografia essenziale - Indice dei nomi