I figli di Marte |
Gastone Breccia I figli di Marte Mondadori, pagg.425, Euro 22,00
IL LIBRO – La celebre leggenda che lega la fondazione di Roma a Marte, padre di Romolo e Remo, rispecchia l'attitudine quasi istintiva dei Romani per l'arte bellica e il ruolo centrale dell'esercito nella loro società e nel loro sistema di valori: "I discendenti di Marte avevano la guerra nel sangue, e viverla era per loro un atto talmente naturale da non richiedere alcuna vera riflessione. Come altri popoli, anche i Romani fecero della virtù militare la base stessa della vita associata; ma compirono un passo ulteriore, e sottomettendo la virtus alla disciplina - il comportamento individuale al vantaggio collettivo - crearono i presupposti per le loro straordinarie vittorie". DAL TESTO – “Gli uomini caduti nella pianura di Adrianopoli erano gli eredi diretti dei legionari di Roma; Giulio Cesare avrebbe potuto guidarli in battaglia senza alcuna difficoltà, perché nonostante cambiamenti sostanziali nell'equipaggiamento delle truppe si trattava pur sempre di un'armata costruita su un nucleo di fanteria pesante, concepita e addestrata per sconfiggere il nemico in campo aperto. Ammiano Marcellino, che conclude la sua opera con i drammatici avvenimenti dell'estate del 378, trova come unico possibile termine di confronto la tremenda disfatta subita dalle legioni a Canne nel 216 a.C; non è uno sfoggio di erudizione, ma l'esito naturale della sua analisi di storico e di soldato, perché dall'età repubblicana in poi non vi era stata alcuna vera soluzione di continuità nel modo di combattere degli eserciti romani. L’AUTORE – Gastone Breccia insegna Storia bizantina presso la facoltà di Musicologia dell'università di Pavia. Ha pubblicato diversi saggi e curato il volume antologico L'arte della guerra. Da Sun Tzu a Clausewitz (2009). INDICE DELL’OPERA - Introduzione. La fine e il principio - Parte prima. Le strutture – I. Gli uomini (L'età dei guerrieri - L'età dei cittadini - L'età dei professionisti - Sotto le insegne romane) – II. Gli eserciti (Guerra per bande - La falange repubblicana - Il manipolo - La coorte - La centuria - La legione imperiale – Gli auxilia - La cavalleria - Le ultime legioni) – III. Le armi (Le origini: armi e società - L'evoluzione: armi e tattiche - L'adattamento: armi e popoli) – IV. Il pensiero (Relitti - La tattica, o la forma della violenza - Il buon comandante - Il nome della desolazione - Res publica Christianorum) - Parte seconda. Le gesta – V. La battaglia (L'esperienza del combattimento - L'orda e le nuove legioni: Aquae Sextiae, 102 a.C. - Marte allo specchio: Farsalo, 48 a.C. - Ai confini del mondo: monte Graupio, 83 d.C. - "Deserto di morte: Nisibi, 217 d.C. - Virtus exercitus Romanorum: Strasburgo, 357 a.C. – VI. L'assedio (La prova più difficile – Implacabili) – VII. La conquista (Debellare superbos: la grande strategia dell'impero – Predatori di gloria e di ricchezza - Inventa et subacta) – VIII. Il dominio (L'estensione del dominio romano e la «guerra infuocata» - Tra le piccole guerre del grande impero) – IX. La disfatta (Terrore – Soffocamento – Frustrazione) – Conclusione - La gloria – Note - Fonti e bibliografia – Fonti iconografiche - Indice dei nomi e dei luoghi
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