Aldo Giannuli
Coronavirus: globalizzazione e servizi segreti Come la pandemia ha cambiato e cambierà l'ordine mondiale
Ponte alle Grazie, pagg.335, € 18,00
Aldo Giannuli, in questo nuovo saggio, affronta il tema della pandemia da Covid-19. Lo fa da storico, esaminando il prima e il dopo del fenomeno attuale e, più in particolare, le sue ripercussioni di natura psicologica, sociale, economica, politica, culturale e, talvolta, militare. Il metodo seguito dall'Autore è quello ormai adottato da diversi decenni dai servizi di intelligence di tutto il mondo (e in particolare da quelli statunitensi). Un punto su cui Giannuli torna frequentemente nel volume è questo: "le grandi epidemie, più che generare nuove tendenze, hanno l'effetto di accelerare tendenze già esistenti". Questo è un dato che permette di fare luce sul rapporto fra premesse e conseguenze di un'epidemia, collocando la stessa nel suo contesto storico. Questa, spiega l'Autore, "è la più grave crisi mondiale dal 1945 in poi. In questi 75 anni ci sono state guerre locali, crisi finanziarie, epidemie circoscritte, ma non c'è mai stato un fenomeno così letteralmente globale, tanto nel senso di «mondiale» quanto in quello di «totale». Quello che sta iniziando è un intero ciclo che investirà ogni aspetto della vita sociale, che durerà a lungo e che indurrà a cambiare molte cose". Se l'attuale pandemia non presenta né un particolare indice di contagiosità (il fattore R è in genere sotto il 4) né una particolare letalità (che sembra attestarsi, mediamente, sotto il 6%), come si spiega lo straordinario allarme sociale che ha investito il pianeta? A che cosa è dovuta la reazione che supera l'effettiva portata del disastro sanitario? "Non si tratta di eccessivo allarmismo – osserva Giannuli -, c'è un calcolo razionale che, per quanto non esplicitato, è alla base della risposta (peraltro tardiva) dei governi. Se le condizioni di vita sociale fossero le stesse di mezzo secolo fa (densità x mobilità x indice di contatto sociale), l'attuale influenza spaventerebbe molto meno. Ma se provassimo a calcolare nel tempo cosa accadrebbe, nelle condizioni di vita presenti, se non fossero adottate le misure di distanziamento sociale (prima che un vaccino o un farmaco efficace giunga a contrastare il virus) potremmo pensare a numeri di contagi e decessi molto più alti". Tuttavia, questa epidemia registra un'ulteriore specificità: "la confusione e inattendibilità dei dati". E "c'è un interesse sconosciuto in passato a manipolare i dati", oltre a "una più raffinata capacità di farlo. Il trucco principale, per il tasso di letalità, è giocare sul rapporto fra morti con il coronavirus e morti per il coronavirus". Assistiamo alla "fantasia creatrice" di istituzioni, comitati e governi a sparare numeri a casaccio. "In Italia – ricorda Giannuli – il direttore generale del Ministero della Salute ha dichiarato che, sin dal 20 gennaio, il Ministero si aspettava fra i 600.000 e gli 800.000 morti. Numeri in libertà". Il volume offre una analisi orientativa del fenomeno in corso, individuando alcune tendenze e compiendo un inventario preliminare dei problemi che dovremo affrontare all'uscita dal tunnel pandemico, "che non sarà affatto un «ritorno alla normalità», ma solo l'inizio di un altro tunnel ben più lungo".
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