Giovanni Gentile educatore |
Antimo Negri
IL LIBRO – In un momento di profonda crisi per la scuola di ogni ordine e grado, è sempre più incalzante rivisitare criticamente il pensiero pedagogico, la prassi educativa e la concreta attività di un grande filosofo, operatore culturale e protagonista come Giovanni Gentile. Anche oggi, la scuola di Stato non può vivere senza il rispetto delle autonomie scolastiche ma, nello stesso tempo, le istituzioni non possono ritenersi efficaci senza l'ineludibile espressione dell'istruzione e dell'educazione: l'unità. Queste, in quanto istituzioni configurantesi in senso federalistico liberistico privatistico, devono aspirare all'unità del sistema dell'istruzione e dell'educazione, trovando in questo la loro più inconfondibile espressione. Scuola di Stato, sì, ma non astratta rispetto alle scuole periferiche e private. DAL TESTO – "L'idea gentiliana di scuola di Stato non si può intendere nella pienezza del suo significato indipendentemente dall'idea gentiliana di Stato. È molto importante che questa idea si affacci, tempestivamente, proprio in uno scritto pedagogico come il citato Per la scuola elementare di Stato del 1907, cioè di un anno che cade in un periodo di animatissimo dibattito, nel nostro Paese, tra i fautori delle autonomie scolastiche ed i fautori della scuola di Stato. Gentile è fra questi ultimi fautori. Ma lo si può accusare di assoluta indifferenza verso le ragioni dei fautori delle autonomie scolastiche solo se non si comprende, appunto, la sua idea di Stato. Questo non è, secondo Gentile, «lon. TaIo l'on. Tal'altro, rappresentante, non degli interessi del paese, anzi di un gruppo di deputati, o di una sola parte di cittadini, che sfruttano il paese a loro vantaggio», bensì è lo «Stato libero», lo Stato dell'«età moderna», «lo stesso popolo organizzato politicamente» (SPE, 1, 195). E va da sé che questo popolo, «organizzato politicamente», vuol essere, anche per ciò che riguarda la sua scuola, politeuómenos." L'AUTORE – Antimo Negri (1923-2005) è stato un filosofo italiano. Ha sempre considerato come suo maestro Giovanni Gentile di cui tuttavia non è stato direttamente discepolo. INDICE DELL'OPERA – Prefazione – Introduzione - Capitolo primo. L'idea gentiliana di «educazione nazionale» (1. L'idea risorgimentale-mazziniana di «unità nazionale» - 2. «Unità nazionale» e «unità della scuola» - 3. Istruzione ed educazione - 4. La filosofia gentiliana e il senso umanistico-rinascimentale della tecnica - 5. La scuola e la formazione dell'«uomo intero» - 6. Lavoro e cultura - 7. La scuola di Stato di Gentile non coincide con la scuola fascista – Note) - Capitolo secondo. Filosofia come pedagogia; pedagogia come filosofia (1. «Unità dell'educazione», «unità della cultura» - 2. La «pedagogia come scienza filosofica» - 3. Il senso filosofico della gentiliana «unità della scuola media» - 4. Pedagogia e filosofia: identità e differenza - 5. Quando la pedagogia si fa filosofia e la filosofia si fa pedagogia – 6. «Anarchica» la «pedagogia come scienza filosofica»? – Note) - Capitolo terzo. «Stato pedagogo», autonomie scolastiche e scuole come imprese (1. «Denazionalizzazione» e «destatizzazione» della scuola - 2. La territorializzazione regionale, provinciale, municipale della scuola e le ragioni della pedagogia gentiliana - 3. Federalismo, liberismo scolastico - 4. La fine dello «Stato pedagogo», la selva delle scuole come imprese e il tramonto delle idee di «formazione» e di «vocazione» - Note) - Capitolo quarto. Ruolo teoretico e ruolo pratico della scienza (1. Premessa: ancora dell'identità-differenza di scienza e filosofia - 2. La «cultura strumentale» non è tutta la cultura - 3. Lo scienziato che cerca e lo scienziato che possiede la scienza - 4. Contro l'occultamento matematico della natura: Gentile e Husserl - 5. Gentile e la «nuova scienza» - 6. Stasi e progresso nella ricerca scientifica: Gentile e Popper - 7. Conclusione – Note) - Indice dei nomi |