Il filosofo e il lattaio. Stirner e l'unione degli egoisti Stampa E-mail

Antimo Negri

Il filosofo e il lattaio. Stirner e l'unione degli egoisti

Spirali, pagg.252, Euro 25,00

 

negri_stirner.jpg  IL LIBRO - Sono raccolti in questo volume gli studi che - nell'arco di un trentennio - Negri ha dedicato a Stirner, uomo e pensatore di difficile lettura. In appendice un saggio sull'utopia dello Stato estetico di Schiller.

 

  DAL TESTO - "Max Stirner (1806-1856). Chi avrebbe mai immaginato che questo tedesco, 'persona molto gentile', tranquilla e anonima, anche a dispetto di chi lo fa passare per hegeliano di sinistra, potesse scrivere quel suo libro veramente unico che è L'unico e la sua proprietà, assunto come il vangelo dell'anarchismo e del nichilismo? Vero è, però, che lo scrisse. Perdendo il posto di insegnante in una scuola, nientemeno, per signorine di buona famiglia. Il libro 'famigerato' gli costa emarginazione sociale, non fortuna economica, che pure insegue. Finisce traduttore di testi classici di economia (Smith, Say) e, da ultimo, commerciante di latte e giocatore in borsa: sempre senza successo, tra le volute di fumo di un confortevole sigaro. Dopo avere scritto anche una Geschichte der Reaktion! Eppure… Molto probabilmente spoliato da Nietzsche, ferocemente criticato da Marx ed Engels, caro a Schmitt, Jünger, Hamsun, Camus ecc., Stirner ha avuto e ha un'immensa fortuna postuma: come il teorico dell'individualismo più radicale, non poco attuale in un'epoca in cui, tra la crisi dello Stato e il trionfo del mercato globale, si avverte come sia difficile, se non impossibile, far tacere, anche minimamente, l''unico' che è in ciascuno di noi, l''unico' di fronte al quale risulta essere ineluttabilmente una cifra utopica qualsiasi convivenza umana fondata su un modo di pensare, di sentire e di comportarsi comune e solidale."

 

  L'AUTORE - Antimo Negri, il grande pensatore italiano del novecento, nato a Mercato San Severino (Salerno) nel 1923, è deceduto a Roma il 28 aprile 2005. Ha percorso una brillante carriera universitaria che lo ha condotto all'insegnamento di Storia della filosofia all'Università di Roma Tor Vergata, pur mantenendosi lontano da impacci di scuola, obbedienze ideologiche o conformismi dell'epoca: si definiva "accademico di nulla accademia". Per cinquant'anni ha svolto un'intensa attività saggistica e pubblicistica, collaborando alle più importanti riviste di filosofia ("Giornale critico della filosofia italiana", "Rivista di estetica", "Il giornale di metafisica") e a quotidiani nazionali ("Il Sole-24 Ore", "il Giornale"), dirigendo riviste (fra cui "Studi di storia dell'educazione") e intervenendo come conferenziere in congressi e giornate di studio. Complesso e ricco il suo percorso filosofico scientifico. Sulla scia di Giovanni Gentile, che riteneva il suo vero maestro, Negri ha compiuto una monumentale opera di ricognizione della filosofia del lavoro e della tecnica, pubblicando un manuale, ormai classico, in sette volumi, "Filosofia del lavoro: storia antologica" (Marzorati 1981). Restano essenziali le sue ricognizioni storiche e teoretiche dell'idealismo e del neoidealismo: "La presenza di Hegel: ricerche e meditazioni hegeliane" (1961); "Hegel nel Novecento" (1987); "Giovanni Gentile", 2 voll., (1975); "L'inquietudine del divenire. Giovanni Gentile" (1992); "L'estetica di Giovanni Gentile. Esistenza e inesistenza dell'arte" (1994); "Gentile educatore: scuola di stato e autonomie scolastiche" (1996). A Negri si devono la cura e la traduzione di molte opere di pensatori classici: Hobbes, Kant, Schiller, d'Holbach, Smith, Hegel, Schelling, Nietzsche, Comte, e la direzione di numerose collane editoriali dedicate alla filosofia fra il XVIII e il XX secolo. Le sue ricerche hanno portato alla valorizzazione di alcune correnti "irrazionalistiche" della filosofia moderna, e in particolare alla riscoperta del pensiero di Julius Evola, "Julius Evola e la filosofia" (1988). Negri si è occupato anche di questioni di religione: lo attestano un'altra sua opera, "Con Dio e contro Dio. Novecento teologico" (Marzorati, 1995), e l'interesse per il pensiero di Giuseppe Capograssi e del problematicismo pedagogico cattolico. Tra i suoi allievi si annoverano, fra gli altri, i filosofi Massimo Cacciari e Giacomo Marramao.

 

  INDICE DELL'OPERA - Premessa - Introduzione - I. Max Stirner e il radicalismo antiborghese e antieticistico - II. Nietzsche oltre Stirner? - III. È preferibile il silenzio sull'"individualità propria" o la violenza comunitaria? - IV. Marx ed Engels leggono Stirner (l'uomo e l'uomo lavoratore) - V. Max Stirner e l'anarchismo borghese - VI. L'individuo contro la tirannia della società e dello Stato - VII. Stirner e l'"individualismo metodologico" - VIII. L'uomo espropriato del proprio pensiero cessa di essere "unico" - Appendice. L'utopia schilleriana dello Stato estetico