Da Lenin a Stalin |
Aldo Giannuli
IL LIBRO – Lo storico e giornalista Aldo Giannuli torna sulla fondazione del sistema di potere sovietico nel suo momento cruciale: il passaggio di testimone tra Lenin e Stalin. Se è possibile rintracciare in Lenin alcune premesse per il successivo sviluppo storico che porterà all'affermazione dello stalinismo, secondo l'autore è errato sostenere una continuità diretta tra le posizioni politiche dei due leader. Leninismo e stalinismo sono stati dunque fenomeni tra loro ben distinti, separati da una profonda rottura politica e da visioni spesso contrastanti. La vicenda è inquadrata nel contesto della modernizzazione novecentesca e il fallimento dell'alternativa "socialista" al modello va ricercata in quel momento fondativo del sistema di potere sovietico. Contestualizzare storicamente la situazione russa permette di comprendere i motivi per i quali il sistema sovietico non rappresenta oggi una pagina chiusa di storia, ma agisce tuttora come manifestazione di un passato che non smette di intervenire sul nostro presente, influenzando, per molti versi, i fenomeni dominanti della contemporaneità, in primis il capitalismo. DAL TESTO – "Molte premesse del sistema di potere staliniano furono poste da Lenin, ma non gli si può imputare la volontà soggettiva di edificare deliberatamente quel sistema di potere e questo per quattro ragioni: in primo luogo perché quelle scelte furono, appunto, errori, non scelte mirate e consapevoli. In secondo luogo perché l'esito fu in buona parte favorito dalle durissime condizioni ambientali. In terzo luogo, un ruolo molto rilevante fu giocato dalle reazioni delle grandi potenze alla rivoluzione russa, all'accerchiamento cui essa venne posta e che favorì in modo determinante il ciclo repressivo iniziale prima e la vittoria di Stalin dopo. Infine, le premesse poste da Lenin non avrebbero comunque potuto determinare quell'esito senza le scelte decisive fatte in seguito da Stalin che, non solo confermò il partito unico e l'interpretazione autoritaria del centralismo democratico, ma portò il tutto alle estreme conseguenze spegnendo ogni dialettica anche nel solo gruppo dirigente, eliminando uno alla volta tutti gli altri leader di prima grandezza (Trockij, Zinoviev, Kamenev e Bucharin) ed affermando una piena dittatura personale. Anche se Lenin promosse la nascita dei primi campi di prigionia, il sistema del Gulag fu una creazione di Stalin, così come l'istituzione della polizia politica segreta (la Ceka) risale a Lenin, ma la sua evoluzione invasiva della società (la Nkvd, poi Gpu) fu opera di Stalin. L'esito autoritario (anzi totalitario) della rivoluzione russa non ebbe una sola causa e, meno che mai essa è da rinvenire in una pretesa continuità ideologica che, peraltro, non ci fu. Esso fu il prodotto dell'interazione di quei quattro elementi (errori di Lenin, condizioni ambientali, assedio esterno, scelte di Stalin), e sarebbe quantomeno fuorviante ignorarne qualcuna, immaginarsi di ridurre tutto ad un meccanismo monocausale tutto ideologico." L'AUTORE – Aldo Giannuli, ricercatore in Storia contemporanea all'Università degli Studi di Milano, è stato a lungo consulente delle Procure di Bari, Milano (strage di piazza Fontana), Pavia, Brescia (strage di piazza della Loggia), Roma e Palermo. Dal 1994 al 2001 ha collaborato con la Commissione Stragi ed è salito alla ribalta delle cronache giornalistiche quando, nel novembre 1996, ha contribuito alla scoperta di una gran quantità di documenti non catalogati dell'Ufficio Affari Riservati del Ministero dell'Interno, nascosta in quello che poi è stato definito come l'"archivio della via Appia". Tra le sue pubblicazioni più recenti: "Il Noto servizio: Giulio Andreotti e il caso Moro" (2009); "Come funzionano i servizi segreti" (2013); "Da Gelli a Renzi" (2016). Per Mimesis ha pubblicato: "Storia di Ordine Nuovo" (con Elia Rosati). INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Capitolo I. Gli inizi di una crisi - Capitolo II. L'Internazionale comunista dalla fondazione all'ottobre tedesco - Capitolo III. La crisi dell'autunno - Capitolo IV. La rottura della troika (1924-1925) - Capitolo V. L'Internazionale comunista negli anni della bolscevizzazione (1924-1925) - Capitolo VI. L'opposizione unificata (1926-1927) - Capitolo VII. L'Internazionale comunista fra il 1926 e il 1927 – Conclusioni – Appendice - Bibliografia |