Messia |
Guido Ceronetti
IL LIBRO – «Non l'aspetto, non mi pare di averlo mai aspettato» dichiara Ceronetti, senza nascondersi tuttavia che il tema fluttua da sempre nel suo «mondo mentale», anzi è «centrale e sigillato come l'ombelico». Tant'è che soltanto lui poteva darci questo piccolo libro prezioso, in cui, armato solo delle sue domande appassionate e della sua immensa erudizione, egli parte alla ricerca di presenze e testimonianze messianiche nei testi degli autori che da sempre frequenta e ama: da Eraclito a Isaia, da Buber a Dostoevskij, da Rimbaud a Beckett, da Cechov a Kafka. E in tal modo ci indica una via, e ci spalanca orizzonti: perché, ci dice, «pensare messianicamente, sia pure con una forzatura malinconica, trattiene la mente dal precipitare nell'incretinimento generale», e perché nessuno quanto lui sa che, per quanto ignari, si vive tutti nell'attesa del Messia. DAL TESTO – "La grande sciagura dei cristiani: crederlo venuto in un illo tempore storicamente determinato. Si danno Messia venuti? Un Messia venuto non trasformato immediatamente e intemporalmente in venturo è un Messia bruciato e tradito, votato ad esserlo. La pioggia evangelica batteva sul venturo, ma sul venuto soltanto cadde il letargo degli imperi in cui si avvolse la Cristianità: fu così lacerata un'idea che interrompeva la continuità della Tenebra. Il prologo giovanneo coi suoi verbi al passato (l'ambiguità passato-futuro era certamente nell'originale arameo) è una campana messianica che suona a morto. Analogamente, a marmorizzare e a far morto al pensiero l'Islam è l'aver posto Muhammad come Sigillo della profezia e un numero fisso ai profeti. Niente di più paralizzante, bloccante, assiderante... Perché la profezia mai muore, i profeti sempre ritornano a illuminare il Samsāra. Come non c'è Mahdi che non sia venturo così non si danno sigilli nella nebuàh. La profezia è immortale e dopo di noi, vite amputate, sbagliate e tarpate, ancora vivrà in volti segnati e cercherà mondi, lontano. Una fettina marginale di popolo ebreo attende il Messia tuttora e fa bene: non importano gli errori di identificazione, è il lummo chassidico che in qualsiasi America o Europa va tenuto acceso." L'AUTORE – Di Guido Ceronetti, nato a Torino nel 1927, Adelphi ha pubblicato, a partire dalla "Carta è stanca" (1976), un nutrito gruppo di opere, oltre a numerose traduzioni bibliche. Gli ultimi titoli apparsi sono "In un amore felice" (2011), "Poemi del Gineceo" (2012) e il carteggio con Sergio Quinzio, "Un tentativo di colmare l'abisso" (2014). INDICE DELL'OPERA - Pensare il Messia - «Il Messia non viene» - «Dev'essere necessariamente maschio, «il Messia?» - Voce - Stanza, notte - L'angelo sterminatore, I - L'angelo sterminatore, II – O popolo infinito... – La distruzione – Maranathà - In una casa New Age - L'omuncolino - L'ingorgo - L'angelo ferito – Messianismi - Eugène Ionesco, La cantatrice calva - Eaclito, fr. 66 Walzer e Munier, 26 Bywater - Virgilio, Ecloga IV, 4-10 - Isaia, 2, 1-5 - Isaia, 42, 1-4 - Dal Vangelo di Tomaso e da detti arabi - Dal Beth-ha-Midrash, Il Paradiso - Dal Trattato Sanhedrin, Il tribunale - Martin Buber, da I racconti dei Hassidim - William Blake, Gerusalemme, emanazione del gigante Albione - Fëdor Dostoevskij, da I demoni - Joseph Conrad, da Sotto gli occhi dell'Occidente - Arthur Rimbaud, Genio - Eugène Pottier e Pierre Chrétien Degeyter, L'Internazionale - Giovinezza, Inno dei sindacalisti nazionali corridoniani - Victor Hugo, Quale orizzonte si vede dall'alto della barricata - David Lazzaretti, Dall'altare di Monte Labbro - Alce Nero parla - Anton Pavlovič Ceehov, da Il giardino dei ciliegi - Léon Bloy, da Meditazioni di un solitario nel 1916 - Franz Kafka, dai Quaderni in ottavo - Dmitrij Merežkovskij, da Napoleone - Dino Buzzati, da La fine del mondo - Samuel Beckett, da Aspettando Godot, I - Samuel Beekett, da Aspettando Godot, II - Joyee Mansour, Due poesie - Daniel Sibony, Messia... – Veltro – Thich Nhat Hanh, da Comunità come risorsa - Bartolomeo Dobroczyński, New Age – Jean Sider, da UFO: il segreto degli Alieni – Shomèr Ma-Millàilah – Emilio Salgari, Il Mahdi e la sua favorita – Karl Marx e Friedrich Engels, dal Manifesto del Partito Comunista |