Diario di un delicato Stampa E-mail

Pierre Drieu La Rochelle

Diario di un delicato

Casa Editrice SE - Studio Editoriale, pagg.106, € 19,00

 

drieu delicato  IL LIBRO – "Diario di un delicato", pubblicato su rivista nel 1944, un anno prima del suicidio dell'Autore, delinea una solitudine senza scampo. È una lunga, intensa, lacerata riflessione sulla vita che non si Lascia prendere, che non si vuole prendere, dopo essere apparsa in un estremo di pienezza sotto le spoglie di Jeanne: sempre lì, a un millimetro, eppure irraggiungibile, tanto più irraggiungibile quanto più sembra sfiorare il protagonista, richiamarlo a sé con la sua voce di donna affascinante e normale. Sì, normale: Jeanne per tutto il libro è un'invocazione a entrare nel ritmo elementare della vita, delle sue forze feconde, materne, paterne, quotidiane, benignamente borghesi. Ma il protagonista (che è Drieu in tutto e per tutto) oppone il suo rifiuto. Certo, non è un rifiuto prestabilito: se così fosse, non avremmo alcun dramma, e verrebbe anche meno quel chiaroscuro allarmato e fosco di presagi che è la scrittura stessa di Drieu. Non prestabilito e tuttavia potente, contiguo alla parte distruttiva di sé che ormai (nel '44) prende il sopravvento e si radica comunque in quell'antico patto di fedeltà all'adolescenza selvatica e solitaria che il "Diario" ci ha dichiarato una volta per tutte: «Quando ero adolescente, promettevo a me stesso di restare fedele alla giovinezza: un giorno ho tentato di mantenere la parola ».

  DAL TESTO – "Quello che voglio è una religione che trovi un equilibrio tra il corpo e l'anima, tra il mondo e Dio. C'è Dio e c'è la creazione. La creazione non è cattiva, ma è un mistero incomprensibile, insondabile. Perché Dio ha fatto il mondo? Può darsi che l'opera d'arte, la bellezza giustifichi la follia del finito. (E anche l'atto di carità, d'amore? Ma questo mi sfugge all'infinito.) In ogni caso il male è soltanto il momentaneo allontanamento da Dio. Il peccato originale è il processo di dilatazione del divino, la sofferenza che comporta, le concatenazioni che implica. Ma tutto questo è compensato dalla gioia, dalla grazia. C'è per noi una gioia in seno alla creazione, preludio della gioia del ritorno a Dio. E noi possiamo gioire e fortificare la nostra anima solo nell'equilibrio del nostro corpo.
  "Questa almeno è la legge per l'insieme degli uomini, che bisogna considerare in quanto società terrena. Le meraviglie della grazia, dell'ascesi, della santità, sono unicamente per un piccolo numero di fuorilegge. Per la maggioranza occorre che religione e politica vengano a patti, si compensino. La religione può avere la meglio solo come ultimo passo, per qualche oltranzista."

  L'AUTORE – Pierre Drieu La Rochelle (Parigi, 1893-1945). La sua fortuna di scrittore è consacrata dal saggio "Mesure de la France" del 1922. Del 1925 è "L'uomo pieno di donne". Al 1931 risale il suo testo narrativo più famoso, "Fuoco fatuo". Nel 1934 pubblica "Socialismo fascista". Segue, nel 1944, il romanzo-testamento "I cani di paglia". Muore suicida (dopo numerosi tentativi andati a vuoto) il 15 marzo.

  INDICE DELL'OPERA - Diario di un delicato – Nota, di Milo De Angelis - Conversazione con Aragon, di Frédéric Grover - Nota biografica - Appendice iconografica