Il futuro è nostro. Filosofia dell'azione Stampa E-mail

Diego Fusaro

Il futuro è nostro
Filosofia dell'azione


Bompiani, pagg.620, € 15,00

 

fusaro futuro  IL LIBRO – Il sistema economico in cui viviamo, a differenza dei regimi del passato, non pretende di essere perfetto: semplicemente nega l'esistenza di alternative. Per la prima volta il potere non manifesta le proprie qualità, ma fa vanto del proprio carattere inevitabile. Il nuovo saggio di Diego Fusaro è un colpo di frusta alla retorica della realtà come situazione immutabile, all'abitudine di prenderne atto anziché costruirne una migliore. Si impone così il principale comandamento del monoteismo del mercato: "non avrai altra società all'infuori di questa!". Il primo compito di una filosofia resistente è quindi ripensare il mondo come storia e come possibilità, creare le condizioni per cui gli uomini si riscoprano appassionati ribelli in cerca di un futuro diverso e migliore. A partire da questo pensiero in rivolta, si può combattere il fanatismo dell'economia: e, di qui, tornare a lottare in vista di una più giusta "città futura", un luogo comune di umanità in cui ciascuno sia ugualmente libero rispetto a tutti gli altri.

  DAL TESTO – "Reintrodurre la sovranità politica è condizione imprescindibile per la ridialettizzazione dello speculativo. Non è possibile agire politicamente se non si ricrea uno spazio delimitato in cui sviluppare la lotta contro il classismo e per la democrazia, in difesa di quello strato di diritti sociali che l'internazionalizzazione dei mercati continua ad assottigliare. La riconquista della sovranità nazionale, del resto, implica anche il ristabilimento del principio di indipendenza nell'equilibrio dei poteri, su cui costruire un pluralismo che sia veramente tale e un diritto internazionale che non sia solo l'ideologia dei dominanti. Senza Stati sovrani, infatti, il diritto internazionale - come appare evidente in questa quarta guerra mondiale - diventa mera sovrastruttura dei rapporti di forza. Per questa ragione, oggi il diritto penale internazionale si riduce a una titanica impresa volta a sterminare i "terroristi" e a tutelare quelle "linee di amicizia" (Schmitt) che perimetrano lo spazio esclusivo della "civiltà". Tutto quel che sta al di là della linea di amicizia, è additato come terrorismo che deve essere combattuto. Per questa via, diritto internazionale e imperialismo si rivelano vicendevolmente costitutivi: il diritto internazionale finisce sempre più per essere la copertura sovrastrutturale per il nuovo interventismo imperiale ormai affrancato dalle restrizioni del vecchio diritto internazionale.
  "Che oggi lo Stato nazionale sovrano, ben più della classe proletaria globalizzata o delle variopinte moltitudini deterritorializzate di Toni Negri, sia nelle condizioni di poter svolgere una funzione rivoluzionaria di opposizione al fanatismo globale dell'economia è provato dalla costante opera di demonizzazione che di esso continua a operare il mainstream dell'ideologia dominante. Da parte del circo mediatico come del clero intellettuale, lo Stato è oggi costantemente additato come residuo non più in grado di reggere alle sfide della contemporaneità e, dunque, come degno di essere superato in coerenza con le insindacabili logiche del globalitarismo. Esso viene puntualmente esorcizzato come un pericoloso veicolo per la rinascita delle peggiori esperienze del Novecento o, semplicemente, come una possibilità ormai impraticabile nell'era della "costellazione postnazionale" che viene "dopo il Leviatano"."

  L'AUTORE – Diego Fusaro (Università Vita-Salute San Raffaele di Milano) è attento studioso della "filosofia della storia" e delle strutture della temporalità storica, con particolare attenzione al pensiero di Fichte, Hegel, Marx, Gentile e Gramsci, e alla "storia dei concetti" tedesca. Tra i suoi studi più recenti, si segnalano: "Bentornato Marx!" (2009), "Essere senza tempo" (2010), "Minima mercatalia. Filosofia e capitalismo" (2012), "Il futuro è nostro" (2014), "Antonio Gramsci. La passione di essere nel mondo" (2015). È il curatore del progetto internet "La filosofia e i suoi eroi" (www.filosofico.net).

  INDICE DELL'OPERA – 1. Solido cristallo. La sindrome di Siracusa (1.1. Dalla caverna di Platone alla gabbia d'acciaio - 1.2. L'inemendabile imperfezione - 1.3. Atomistica delle solitudini: la civiltà di Robinson - 1.4. Società livida. Il gregge degli ultimi uomini - 1.5. Comfort della distanza e incoscienza felice - 1.6. Logica ideologica e critica conservatrice - 1.7. Capitalismo edipico. L'importante è godere - 1.8. Al di là della destra e della sinistra) - 2. Sopportare il mondo non basta (2.1. La violenza come categoria economica immanente - 2.2. Il pensiero unico si dice in molti modi - 2.3. Crisi, apraxia e malattia antistorica - 2.4. Teologia economica e monoteismo del mercato - 2.5. Il Nomos dell'economia - 2.6. La mobilitazione totale della tecnica - 2.7. Nostalgia del futuro. Il dogma della "fine della storia" - 2.8. Il supplizio di Tantalo) - 3. Dialettica storica e critica dei falsi realismi (3.1. Per una riabilitazione della ragione dialettica - 3.2. Il nuovo realismo, fase suprema del Postmodernismo - 3.3. Contro il mito dell'imparzialità: elogio della filosofia - 3.4. Verum come certum. Il teorema di Cartesio - 3.5. L'empirismo trascendentale di Kant) - 4. Idealismo o barbarie (4.1. Il presente come storia e possibilità - 4.2. La coscienza infelice idealistica - 4.3. Materialismo e contemplazione antiquaria - 4.4. La fobia anti-idealistica come fatto sociale - 4.5. Inattualità rivendicata e spirito di scissione - 4.6. Deduzione dell'essere dal fare - 4.7. La conoscenza come atto. Contro il realismo gnoseologico - 4.8. Il segreto di Gentile: la dialettica del pensare - 4.9. Experimentum mundi. La soggetto-oggettività - 4.10. Defatalizzare l'esistente: l'Io determinante il non-Io) - 5. Verità, storicità e alienazione (5.1. Prassismo trascendentale come filosofia dell'azione - 5.2 Modo di produzione e determinazione reciproca di soggetto e oggetto - 5.3. Storicità come teatro del diventare uomo dell'uomo - 5.4. Verità e temporalità: per una filosofia pratica della storia - 5.5. Alienazione e pervertimento delle potenzialità del genere umano - 5.6. Oblio dell'essere sociale e inversione di soggetto e oggetto - 5.7. Deduzione sociale delle categorie - 5.8. Ontologia dell'essere sociale come storia critica delle idee) - 6. Rifare l'Europa. Popoli, comunità, culture (6.1. Manifesto del partito comunitarista - 6.2. Comunitarismo cosmopolitico - 6.3. Resistere alla monarchia universale: la quarta guerra mondiale - 6.4. "Stati canaglia" e reductio ad Hitlerum - 6.5. Illusioni della democrazia e critica del pacifismo - 6.6. Miseria dell'internazionalismo. In difesa della sovranità nazionale - 6.7. L'ideologia europea e le sue tragedie nell'etico - 6.8. Critica dell'economia spoliticizzata - 6.9. Identità nella differenza: unità del genere e pluralità delle culture) - 7. Facere aude! (7.1. Dell'utopia necessaria: per un pensiero ribelle - 7.2. Contro gli intellettuali: la missione del filosofo - 7.3. Il destino dell'essere. L'aporia di Heidegger - 7.4. Abitare poeticamente il mondo)