"Opere italiane" di Giordano Bruno |
Giordano Bruno
IL LIBRO – Il 17 febbraio 1600 Giordano Bruno fu bruciato sul rogo come eretico in Campo de' Fiori a Roma. Nato a Nola nel 1548, il più grande filosofo del Cinquecento italiano entrò come chierico nel convento napoletano di San Domenico Maggiore. Mal compatibile, per carattere e formazione, con la regola conventuale, nel 1576 inizia a viaggiare per l'Europa, visitando Svizzera, Francia, Inghilterra e Germania. «Academico di nulla Academia», tra Parigi e Londra pubblica queste opere, accomunate dalla non casuale scelta del volgare e da un disegno teorico coerente. Un progetto che dalla Cena si estende fino ai Furori; un percorso che dalla filosofia della natura, passando per la filosofia morale, approda alla filosofia contemplativa. In un'epoca come la nostra, in cui il sapere scientifico e umanistico rischiano sempre più di essere depauperati da uno sterile nozionismo, l'esperienza umana e intellettuale di Giordano Bruno si pone come un faro morale, un edificante messaggio di speranza per le giovani generazioni. DAL TESTO – "Ricordatevi, signora, di quel che credo non bisogna insegnarvi: - Il tempo tutto toglie e tutto dà; ogni cosa si muta, nulla s'annihila; è un solo che non può mutarsi, un solo è eterno, e può perseverare eternamente uno, simile e medesmo. - Con questa filosofia l'animo mi s'aggrandisse, e me si magnifica l'intelletto. Però qualumque sii il punto di questa sera ch'aspetto, si la mutazione è vera, io che san ne la notte, aspetto il giorno, e quei che san nel giorno, aspettano la notte." L'AUTORE – Giordano Bruno, al secolo Filippo Bruno (Nola, 1548 – Roma, 17 febbraio 1600), fu un filosofo, scrittore e frate domenicano italiano, condannato al rogo dall'Inquisizione della Chiesa romana per eresia. Tra i punti chiave della sua concezione filosofica, che fondeva materialismo antico, averroismo, lullismo, neoplatonismo, arti mnemoniche, influssi ebraici e cabalistici, la pluralità dei mondi, l'unità della sostanza, l'infinità dell'universo e il rifiuto della transustanziazione. Con notevoli prestiti da Nicola Cusano, Giordano Bruno elabora una nuova visione della natura divinizzata, un'inscindibile unità panteistica di pensiero e materia, definita nel XVIII secolo una delle forme più importanti di panteismo. I CURATORI - Nuccio Ordine (Diamante, 1958) è professore ordinario di Letteratura italiana presso l'Università della Calabria. A Giordano Bruno ha dedicato tre libri, tradotti in undici lingue: "La cabala dell'asino" (1987), "La soglia dell'ombra" (2003) e "Contro il Vangelo armato" (2007). Dirige con Y. Hersant tre collane di classici ("Les Belles Lettres") e in Italia, per Bompiani, la collana "Classici della letteratura europea". Collabora con il "Corriere della Sera". INDICE DELL'OPERA – Introduzione, di Nuccio Ordine (I. Tra Parigi e Londra: 1581-1585 - II. La filosofia in teatro e il teatro nella filosofia: il comico come conoscenza - III. Gli inganni dell'ignoranza: il Candelaio tra realtà e apparenze - IV. La cosmologia e la filosofia della natura: Cena, De la causa, De l'infinito - V. La filosofia morale e la religione: Spaccio e Cabala - VI. La filosofia contemplativa: i Furori - VII. Dal Candelaio ai Furori, il pittore, il filosofo e l'ombra - VIII. Filosofia. pittura e poesia: questione di poetica) - Nota biografica, di Maria Pia Ellero - Nota bibliografica, di Maria Cristina Figorilli - Nota filologica di Giovanni Aquilecchia - I. Candelaio, commento di Giorgio Barberi Squarotti (Il libro a gli abbeverati nel fonte caballino - Alla signora Morgana B. - Argumento et ordine della comedia – Antiprologo – Proprologo – Bidello - Atto primo - Atto secondo - Atto terzo - Atto quarto - Atto quinto) - II. La cena de le ceneri, commento di Giovanni Aquilecchia (Dedica - Al mal contento - Proemiale epistola – Dialogo primo - Dialogo secondo - Dialogo terzo - Dialogo quarto - Dialogo quinto – Appendici) - III. De la causa, principio et uno, commento di Giovanni Aquilecchia (Proemiale epistola - Dialogo primo - Dialogo secondo - Dialogo terzo - Dialogo quarto - Dialogo quinto) - IV. De l'infinito, universo e mondi, commento di Jean Seidengart (Proemiale epistola - Dialogo primo - Dialogo secondo - Dialogo terzo - Dialogo quarto - Dialogo quinto) - V. Spaccio de la bestia trionfante, commento di Maria Pia Ellero (Epistola esplicatoria - Dialogo primo - Dialogo secondo - Dialogo terzo - Errori più fastidiosi) - VI. Cabala del cavallo pegaseo, commento di Nicola Badaloni (Epistola dedicatoria - Sonetto in lode dell'asino – Declamazione al studioso, divoro e pio lettore - Un molto pio sonetto - Dialogo primo - Dialogo secondo - Dialogo terzo – A l'asino cillenico - L'asino cillenico del Nolano) - VII. De gli eroici furori, commento di Miguel Angel Granda (Argomento del Nolano sopra gli eroici furori - Argomento de' cinque dialoghi de la prima parte - Argomento de' cinque dialoghi de la seconda parte - Argomento et allegoria del quinto dialogo - Avertimento a' lettori - Alcuni errori di stampa più urgenti - Iscusazioni del Nolano alle più virtuose e leggiadre dame) - [Prima parte] De gli eroici furori (Dialogo primo - Dialogo secondo - Dialogo terzo - Dialogo quarto - Dialogo quinto) - Seconda parte de gli eroici furori (Dialogo primo - Dialogo secondo - Dialogo terzo - Dialogo quarto - Dialogo quinto) – Appendici (L'iconografia bruniana, di Lars Berggren - Incipitario, Tavola metrica e Rimario, di Zaira Sorrenti - Le quattro figure congetturali dello Spaccio - Tavola delle costellazioni (dallo Spaccio) - Sulle fonti emblematiche degli Eroici furori, di Donato Mansueto) – Indici (Indice dei nomi dei testi bruniani - Indice dei nomi dell'Introduzione e dei commenti) |