Il Dio dei geometri. Quattro dialoghi |
Giordano Bruno
IL LIBRO – L'incontro di Giordano Bruno con il matematico salernitano Fabrizio Mordente avvenne nel 1585, durante il secondo soggiorno parigino del filosofo reduce dall'esperienza inglese, una vicenda interessante e finora inspiegabilmente trascurata. Infatti, nonostante la recente scoperta dei nuovi dialoghi e di nuovi documenti abbia contribuito a delucidarla, non era mai stata messa a disposizione del pubblico una traduzione completa dei quattro dialoghi composti da Bruno sull'arggomento. Una lettura che ci offre lo spunto per affrontare la quesione epistemologica dell'approccio bruniano alla conoscenza. DAL TESTO – "Nessun modo esiste, poi, che si presenti più nobile nel ricercare le frazioni con metodo meccanico e pervenire all'esattezza più a regola d'arte, di quelli che una volta Mordente trascurò in maniera così assoluta, da rammaricarsi di aver annoverato anch'essi insieme al terzo, dal momento che si tratta del primo e secondo nella figura delle tre dimostrazioni, e che noi per l'applicazione di quella, nel capitolo decimo alla fine del dialogo, abbiamo posposto al terzo modo di investigare, sia per l'autorità di quell'inventore, sia anche per il nostro calcolo, originato dall'errore dell'intersezione obliqua. Inoltre, non certamente per suddividere ma per indicare i punti o i limiti delle parti nei paralleli equinoziali fino al polo, il terzo modo è ottimo nel globo celeste, dove attorno al polo A (quale si nota nella figura piana) si colloca l'arco del quadrante K L N. Per indicare invece i punti o i limiti delle parti nei paralleli meridionali, quanto comodamente si procede, secondo il modo della seconda dimostrazione, che soltanto alla fine riuscì ad intuire Mordente. Il primo modo può dimostrare la stessa cosa, invece, massimamente nei cerchi obliqui o minimamente in quelli paralleli. Ecco come sono del tutto investigabili le frazioni nel convesso e nel solido, attraverso quella figura delle tre dimostrazioni, e per quale ragione questa invenzione di Mordente ha un'importanza superiore a quanto egli stesso possa capire, se è riconosciuta ottima là dove è dallo stesso trascurata." L'AUTORE – Giordano Bruno, al secolo Filippo Bruno (Nola, 1548 – Roma, 17 febbraio 1600), fu un filosofo, scrittore e frate domenicano italiano, condannato al rogo dall'Inquisizione della Chiesa romana per eresia. Tra i punti chiave della sua concezione filosofica, che fondeva materialismo antico, averroismo, lullismo, neoplatonismo, arti mnemoniche, influssi ebraici e cabalistici, la pluralità dei mondi, l'unità della sostanza, l'infinità dell'universo e il rifiuto della transustanziazione. Con notevoli prestiti da Nicola Cusano, Giordano Bruno elabora una nuova visione della natura divinizzata, un'inscindibile unità panteistica di pensiero e materia, definita nel XVIII secolo una delle forme più importanti di panteismo. IL CURATORE – Guido del Giudice, medico e filosofo napoletano, si è imposto negli ultimi anni come uno dei più profondi conoscitori della vita e dell'opera di Giordano Bruno. Conduce da anni una ricerca approfondita sulla rotta della peregrinatio bruniana, illuminandone atmosfere e significati. Nel 1998 ha creato il sito internet• www.giordanobruno.info, diventato un punto di riferimento per appassionati e studiosi di tutto il mondo e nel 2001 ha pubblicato il saggio "WWW. Giordano Bruno", frutto della sua esperienza di comunicazione attraverso il web. INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Il Dio dei geometri - Fabrizio Mordente Salernitano - Colpo di fulmine - Amici rivali - Odio senza fine - Fu vera scienza? - Una storia esemplare - Nota alla traduzione - Due dialoghi sull'invenzione quasi divina di Fabrizio Mordente Salernitano per il perfetto procedimento di misurazione del cosmo - Dialoghi su Mordente e sul compasso di Mordente di Giordano Bruno Nolano - Mordente, o delle frazioni geometriche che conducono all'esatto procedimento per la misurazione del cosmo - Cap. I. Per quale ragione tutti gli altri non giunsero all'esatto procedimento di misurazione - Cap. II. Quale sia stato il difetto e la causa dell'errore, e per quale ragione, mentre alcuni sono paragonabili agli altri, alcuni fra questi sono da preferire agli altri - Cap. III. Il duplice assioma per il duplice fondamento dell'arte e della specifica invenzione - Cap. IV. La validità dei fondamenti predetti - Cap. V. L'applicazione del principio teorico alla prassi - Cap. VI. I pregi di quest'invenzione per il massimo completamento delle misurazioni - Cap. VII. Il mezzo in base al quale si dimostra che non fa differenza se prendi l'una o l'altra parte, o se misuri a partire da uno o dall'altro estremo - Cap. VIII. L'operazione di ripetizione e di duplicazione - Cap. IX. La via più breve per determinare soltanto le frazioni delle linee rette - Cap. X. Comparazione fra i tre predetti modi di dimostrazione e differenza tra le operazioni - II compasso di Mordente Salernitano - Il sogno di Giordano Bruno Nolano – Dialoghi - Giordano Bruno Nolano al Signor Pietro Del Bene - L'idiota trionfante o Dialogo su Mordente dio dei geometri - Seconda parte del Dialogo contenente la giustificazione di certi deliri - L'interpretazione del sogno, ovvero la selva geometrica - Sentenza I - Sentenza II - Sentenza III - Sentenza IV - Sentenza V - Sentenza VI - Sentenza VII - Sentenza VIII - Sentenza IX - Sentenza X - Sentenza XI - Sentenza XII - Sentenza XIII - Sentenza XIV - Sentenza XV - Sentenza XVI – Sentenza XVII - Sentenza XVIII - Bibliografia - Opere di Giordano Bruno - Opere di Fabrizio Mordente - Sitografia |