Contro i matematici |
Giordano Bruno IL LIBRO – Perché questi Centosessanta Articoli, modellati su uno schema classico, con continui riferimenti ad Euclide, a Pappo, a Pitagora, di cui utilizzano lo stesso linguaggio e gli stessi teoremi, si proclamano "contro i matematici"? Perché quella di Bruno è una forma di matematica particolare, la mathesis, che egli eredita dal suo maestro Cusano. In essa il signum diventa lo strumento di un'indagine che, dal piano delle forme, si innalza al trascendente, da geometria si fa metafisica, attraverso l'elaborazione di figure, che per costruzione e significato rappresentano dei veri e propri "mandala". DAL TESTO – "Come abbiamo due originali misure principali e finali, cioè la linea retta e la curva, così pure abbiamo due figure originali, principali e finali, cioè il triangolo e il cerchio. Infatti, tutte le figure o sono queste due o sono composte da queste due. Dunque le minime parti e le minime e massime misure, come pure le massime e minime figure sono soltanto queste, come sarà provato. Pertanto è necessario che la figura esista prima della misura. Infatti occorre che sia figurato quel minimo a cui spetta di essere una parte determinata, e misurare qualcosa. Poiché, sotto questa specie, non richiede altre parti in cui la specie stessa venga scomposta. Perciò presento ai vostri occhi le tre figure che generano tutte le altre (sebbene finora non sia stato presentato il modo di costruirle), al fine di svelare in esse tutti i termini di quest'arte. Così colui che stabilisce di indicare le parti degli uomini, è necessario che esponga il tutto composto e formato, prima che comunichi le cose che singolarmente in esso si riuniscono e si trovano, così come prima di insegnare qualcosa è opportuno conoscere prima l'argomento in generale, e prescriviamo di procurarsi un libro che contenga il tutto." L'AUTORE – Giordano Bruno, al secolo Filippo Bruno (Nola, 1548 – Roma, 17 febbraio 1600), fu un filosofo, scrittore e frate domenicano italiano, condannato al rogo dall'Inquisizione della Chiesa romana per eresia. Tra i punti chiave della sua concezione filosofica, che fondeva materialismo antico, averroismo, lullismo, neoplatonismo, arti mnemoniche, influssi ebraici e cabalistici, la pluralità dei mondi, l'unità della sostanza, l'infinità dell'universo e il rifiuto della transustanziazione. Con notevoli prestiti da Nicola Cusano, Giordano Bruno elabora una nuova visione della natura divinizzata, un'inscindibile unità panteistica di pensiero e materia, definita nel XVIII secolo una delle forme più importanti di panteismo. IL CURATORE - Guido del Giudice si è imposto negli ultimi anni come uno dei più profondi conoscitori della vita e dell'opera di Giordano Bruno. Ha dedicato al filosofo nolano decenni di studi appassionati, ripercorrendo l'itinerario della sua peregrinatio, alla ricerca di nuove informazioni. Ciò gli ha consentito, tra l'altro, di rinvenire su un esemplare del "Camoeracensis Acrotismus", conservato nella Biblioteca del Klementinum a Praga, una inedita firma autografa del filosofo. Ha identificato, inoltre, nella "Oratio Valedictoria", una citazione dal "Gargantua et Pantagruel", che consente di annoverare Francois Rabelais tra le fonti privilegiate di Bruno. Le sue INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Note sulla traduzione - Al divino Rodolfo II - Principi ed elementi di geometria - Articoli di Giordano Bruno Nolano - Figurazione - Bibliografia - Opere di Giordano Bruno - Sitografia |