Viaggi e balene. Scritti inediti |
Hermann Melville
IL LIBRO – Sono qui riuniti, per la prima volta tradotti in Italia, gli scritti di Melville che solo di recente sono stati scoperti e inseriti nella sua Opera omnia pubblicata negli Stati Uniti. Il volume comprende i bozzetti satirici scritti parallelamente alla stesura di Moby Dick (unico esempio del Melville umorista) diretti contro la figura del Generale Zachary Taylor, futuro Presidente degli USA, e i testi delle conferenze tenute da Melville sul tema dei mari del sud, sul viaggiare e sulle statue classiche a Roma; completano il volume recensioni a due volumi sulla caccia alla balena, a un romanzo di Fenimore Cooper e sulla vita di mare. Presentati per la prima volta al pubblico italiano, questi scritti documentano un lato finora sconosciuto della produzione di Melville e ne completano, a tutto tondo, le capacità e la ricchezza inventiva come prosatore e saggista. Un esauriente apparato di note e commento permettono di inquadrare questi testi nel complesso dell'opera melvilliana. DAL TESTO – "Miei giovani amici, immaginatevi solo questo: siete per la prima volta in una scialuppa (così leggera che tre uomini potrebbero portarla a braccia), a circa dodici miglia dalla vostra nave e a circa cento volte quella distanza dalla terra più vicina, a dare la caccia a uno dei mostri oleosi. «Vogate, vogate, fessi voltafieno!» grida il capobarca saltando su e giù sul banco di poppa in una frenesia di eccitazione professionale, mentre gli ansimanti ammiratori del capitano Marryat e del mare, spingono e tirano con forza gli instabili remi. «Vogate, vogate, vi dico, schiene scansafatiche!». A un tratto la balena si trova a «tiro d'arpione» e voi sentite il rumore delle acque nella sua scia. Come palpitano i cuori degli spaventati rematori in questa interessante congiuntura. Miei giovani amici, girate un attimo la testa e lanciate uno sguardo a quella balena. Eccola sorgere dalla spuma, con le increspature su quella testa grossa come la prua di una nave. Credetemi, è terribile come per una recluta andare in battaglia. «Alzati e daglielo!» grida il capobarca al ramponiere a prua. Quest'ultimo lascia cadere il suo remo e scaglia il suo «ferro». Ecco che vola dalle sue mani, e dove ci ritroviamo allora, miei diletti? È tutto una nebbia, schianto, una miscela orribile di suoni e immagini, mentre la balena agonizzante frusta l'acqua tutt'intorno tra schiuma e vapore, e alla fine si getta follemente in fuga tra le acque, tirandosi dietro la scialuppa malconcia sballottata da una parte all'altra mentre l'equipaggio in scompiglio, si aggrappa al capo di banda per evitare di venir sbalzato fuori. Nel frattempo ogni sorta di orribile strumento da taglio - lance, arpioni e picche - guizza attorno mentre la lenza stessa fuma avvolta intorno al ceppo e scorre per tutta la lunghezza della barca, quasi letale da maneggiare anche se solo vi sfiorasse." L'AUTORE – Herman Melville (1819 – 1891) prima del suo indiscusso capolavoro "Moby Dick", scrisse "Typee" e "Omoo", ambientati nei paradisi e dei mari del sud. Notevolissimi anche il "Benito Cereno" e i racconti "Bartleby lo scrivano" e "Billy Budd" (pubblicato postumo). INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Viaggi e balene - Aneddoti autentici sul «Vecchio Zack» - Bozzetti di caccia - Alla balena - Il viaggio di Francis Parkman - Una riflessione sulla rilegatura - Statue di Roma - I mari del sud - Sui viaggi. Gioie, dolori e profitti |