Finis Mundi Stampa E-mail

Giancarlo Elia Valori

Finis Mundi
Le Società dello Spirito e il futuro della civiltà occidentale

Excelsior 1881, pagg.400, € 24,50

 

valori_finismundi  IL LIBRO – Viviamo in un mondo che pare sopraffatto dalla crisi. Ma crisi non significa sciagura, disastro, sconfitta: vuol dire giudizio, scelta, valutazione, prova, momento sofferto ma costruttivo per andare avanti lungo l'interminabile linea del tempo verso la pienezza della vita.
  Il tema dell'escatologia, della riflessione sul destino ultimo dell'uomo, qui affrontato in una prospettiva originale, investe in pieno il problema della Storia. Le grandi visioni teologiche e filosofiche, le interpretazioni mitologiche e scientifiche, di fronte alla "fine del mondo" sembrano proporre due piani di salvezza paralleli e fondati su due concetti concorrenti: da una parte, sul piano religioso, la salvezza come "apparizione e trionfo del regno di Dio", dall'altro, sul piano laico, la salvezza come "indefinito progresso sociale e tecnologico", un Eden aggiornato in diverse forme politiche ed economiche.
  L'Autore, invece, accompagna il lettore al di là delle prospettive citate, riconoscendo, su un piano non religioso o laico ma "iniziatico", che esiste una sola Storia intesa come il compiersi della interezza dell'uomo. E nell'immane scenario della finis mundi solo la parola può salvarci. Ma la parola non è solo nome che descrive o definisce. È invece la presa di coscienza dell'irraggiungibile compiutezza del conoscere e del linguaggio non come soluzione, ma come tentativo per stabilire un costruttivo rapporto con la realtà, le persone e le cose.

  DAL TESTO – “La sapienza deve poter parlare chiaro alle élites. Deve sapere svelare i «misteri» (profani, ma collegati a quelli sapienziali), che si nascondono dietro le loro scelte. E deve sapere ricostruire l'orgoglio responsabile di una classe dirigente che costruisce il «bene comune possibile», non le Utopie che hanno sporcato di sangue quello che Guido Ceronetti chiama sbrigativamente «il ventesimo».
  “La questione del Bene Comune è infatti più ampia. Dov'è il Bene, e cos'è? (domanda di Platone, lo ricordiamo). E se cominciassimo a dire che il «bene comune» è anche una dimensione spirituale e culturale, anche delle masse, che permette l'equilibrato uso dei beni terreni, come peraltro sancisce la dottrina sociale della Chiesa Cattolica?
  “Esiste quindi un diritto, di tutti, a essere governati dai Giusti.
  “Quanto alle questioni del governo delle élites invisibili spesso argomento di volgari ricostruzioni «pop» circa cospirazioni di bassa lega, ricordiamo che essa è stata sollevata anche da uno studioso del rango di Carrol Quigley, professore alla Georgetown University, direttore della NASA e docente di Clinton sempre a Georgetown. In ossequio a una logica geopoliticamente stringente, Quigley parla di una rete segreta dell'anglo-saxon world, nata da una donazione di Cecil Rhodes e destinata a costruire il «Secolo americano», come lo ha definito Geminello Alvi.”

  L’AUTORE – Giancarlo Elia Valori, docente universitario e attento osservatore della situazione politica ed economica internazionale, nella sua lunga carriera ha ricoperto importanti incarichi in prestigiose società italiane ed estere. Attualmente presiede La Centrale Finanziaria Generale SpA, la Fondazione Laboratorio per la Pubblica amministrazione e la Delegazione italiana della Fondazione Abertis. Inoltre è presidente onorario dei colossi cinesi Hauwei Italia e HNA Group nonché detentore di importanti cattedre in prestigiosi atenei: la Yeshiva University di New York, l’Hebrew University di Gerusalemme e la Peking University. È stato nominato Ufficiale della Legion d’onore con la motivazione: “Un uomo che sa vedere oltre le frontiere per comprendere il mondo” nonché ambasciatore di buona volontà dell’Unesco e “Honorable” de l’Académie des Sciences de l’Institut de France. Tra i suoi libri più recenti ricordiamo: Geopolitica e strategia dello spazio (Rizzoli, 2006), Antisemitismo, olocausto, negazione (Mondadori, 2007), Mediterraneo tra pace e terrorismo (Rizzoli, 2008) e Il futuro è già qui (Rizzoli, 2009), La via della Cina (Rizzoli, 2010), . A riconoscimento del suo poliedrico impegno di studioso e pubblicista a respiro universale, ha ricevuto il premio giornalistico “Ischia Mediterraneo”, il “Gran Premio Letterario 2011” dal “Consiglio Mondiale del Panafricanismo” e il “Premio Internazionale della Cultura” dalla “International Immigrants Foundation” delle Nazioni Unite.

   INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Gianni Tibaldi - Capitolo I. Finis Mundi - Capitolo II. Etica della Responsabilità - Capitolo III. La Qabbalah e il futuro della società – Capitolo IV. Le Società dello Spirito - Capitolo V. Fede e Ragione