L'uomo e la tecnica |
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Oswald Spengler L'uomo e la tecnica Piano B Edizioni, pagg.112, € 12,00
DAL TESTO – “All'uomo non bastava più avere al suo servizio piante, animali e schiavi, di rapire alla natura i suoi tesori, - i metalli, le pietre, i legni, le fibre, l'acqua guidata in canali e in fontane, - di vincerne le resistenze mediante la navigazione, le strade, i ponti, i trafori e le dighe. La natura non doveva più essere saccheggiata delle sue materie, ma soggiogata nelle sue stesse forze e costretta a rendere servigi da schiava, onde moltiplicare le forze dell'uomo. Questo prodigioso pensiero, così estraneo a tutte le altre culture, è vecchio quanto la cultura «faustiana». Già nel secolo X incontriamo costruzioni tecniche di genere completamente nuovo. Già Ruggero Bacone e Alberto Magno avevano meditato su macchine a vapore e su velivoli. E molti specularono, nelle celle dei loro chiostri, sull'idea del perpetuum mobile. L’AUTORE – Oswald Spengler nacque a Blankenburg (Harz) il 29 maggio 1880. Studiò scienze naturali e matematica a Monaco, Berlino e Halle, e per tre anni fu professore di queste materie in un ginnasio di Amburgo. Si trasferì poi a Monaco, dove si dedicò privatamente agli studi e dove morì l’8 maggio 1936. Fece parte di varie organizzazioni scientifiche e in particolare, come membro del comitato di fondazione, del Forschungsinstitut für Kulturmorphologie, divenuto poi Frobenius-Institut. Tra le sue opere: Der Untergang des Abendlandes (Il tramonto dell’Occidente), 1918 e 1922; Preussentum und Sozialismus (Prussianesimo e socialismo), 1920; Der Mensch und die Technik (L’uomo e la tecnica), 1931; Jahre der Entscheidung (Anni decisivi), 1933. INDICE DELL’OPERA – Introduzione, di Emmanuel Mattiato (docente di Italianistica presso l'Université de Savoie) - Premessa dell'autore - La tecnica come tattica della vita (Processo e mezzi, lotta e arma - Sviluppo e adempimento - La transitorietà come forma del reale) - Erbivori e predatori (L’uomo è un predatore - Essere preda e predare - Il movimento come fuga o come attacco – L’occhio del predatore e il suo mondo – Invariabile tecnica specifica degli animali, e tecnica inventiva dell'uomo) - L'origine dell'uomo: mano e strumento (La mano come organo del tatto e dell'azione - Distinzione tra la fabbricazione e l'uso dell'arma - Liberazione dalla costrizione della specie - «Il pensare dell'occhio» e «Il pensare della mano» - Mezzo e fine - Natura e arte - La tecnica umana artificiale - L'uomo contro la Natura: la tragedia dell'uomo) - Il secondo gradino: parlare e intraprendere (L'azione collettiva - Da quando esiste un linguaggio in parole? - Fine del linguaggio: l'intraprendere collettivo - Fine dell'intraprendere: l'aumento della potenza umana – Separazione tra pensiero e mano: lavoro direttivo e lavoro esecutivo - Teste e mani: gerarchia delle qualità - Organizzazione - Esistenza organizzata: città, popolo, politica, economia - La tecnica e il numero degli uomini - Personalità e massa) - Conclusione: ascesa e fine della cultura meccanica (I Vichinghi dello spirito - Esperimento, ipotesi di lavoro, perpetuum mobile - Significato della macchina: le forze inorganiche della Natura costrette al lavoro - Industria, ricchezza e potenza - Carbone e numero degli uomini – Meccanizzazione del mondo - Sintomi di decadenza: diminuzione dei condottieri – Ammutinamento delle mani - Perdita del monopolio della tecnica - L'umanità di colore)
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