Il tramonto dell'Occidente Stampa E-mail

Oswald Spengler

Il tramonto dell'Occidente

Longanesi, pagg.LXIII-1513, Euro 50,00

 

spengler_tramonto.jpg  IL LIBRO - È difficile trovare, nell’Europa degli anni Venti, un’opera storica o filosofica che abbia avuto il peso e l’influenza culturale del Tramonto dell’Occidente. Immensa costruzione ideologica e mitologica, in cui una grande congerie di dati è ordinata in modo da costituire una struttura ciclica della storia, l’opera di Spengler ebbe una ricezione imprevedibilmente ampia; e il suo autore, da sconosciuto professore di provincia tedesco, divenne quello che si potrebbe dire «un filosofo di successo ». Ma la portata del libro era in realtà così rilevante da assicurargli una vita duratura e da renderlo oggetto di analisi e di riflessioni in epoche e temperie culturali e politiche ben lontane ormai dal periodo che l’aveva prodotto.

  "Tutto ciò che passa è soltanto un simbolo, dice Spengler ricordando un verso del Faust, che ritorna come un leitmotiv wagneriano in Il tramonto dell’Occidente. [Citiamo dall’introduzione di Stefano Zecchi.] Ma anche, aggiunge, il movimento dell’esistere e del conoscere ha un significato se ha un valore simbolico. Spengler riabilita così i concetti di Simbolo e Destino che la cultura moderna ha deriso e avvilito, credendo di poterli sostituire con quelli di Segno e Progresso, più funzionali alla filosofia analitica e al controllo tecnico-scientifico dell’esistenza. Ma questo non significa che Il tramonto dell’Occidente possa essere letto come una tradizionale reazione allo spirito dell’Illuminismo, anche se proprio a questa interpretazione deve il suo grande successo. Una notorietà e una diffusione che però sono state il più delle volte il risultato di un fraintendimento: il titolo è suggestivo ed evoca facili nostalgie, incoraggia formule rapide con cui ingabbiare la sostanza del libro."

 

  DAL TESTO - "Ogni nobiltà è simbolo vivo del tempo, ogni sacerdotalità è simbolo vivo dello spazio. Destino e causalità sacra, storia e natura, «quando» e «dove», razza e lingua, vita sessuale e vita riflessiva: qui tutto ciò perviene alla sua più alta espessione. La nobiltà vive in un mondo di fatti, il sacerdote in un mndo di verità; all'una è propria l'esperienza vissuta, all'altro il sapere; all'una corrisponde l'uomo d'azione, all'altro il pensare. Il sentimento aristocratico del mondo è in tutto e per tutto ritmo, mentre quello sacerdotale si basa assolutamente su delle tensioni, su delle polarità. Nel periodo compreso fra Carlomagno e Corrado II nella corrente dell'esistenza prese forma qualcosa che non si può spieggare ma che si deve poter sentire per capire l'inizio di una nuova civiltà. Dei nobili e dei religiosi esistevano già da tempo, ma la nobiltà e il clero in un senso superiore e in tutta la potenza del loro significato simbolico esistettero solo allora e nemmeno per un lungo periodo. La forza di questo simbolismo è tale, che in origine ogni altra differenza, le differenze derivanti da paesaggi, da popoli e da lingue, passò in secondo piano".

 

  L'AUTORE - Oswald Spengler nacque a Blankenburg (Harz) il 29 maggio 1880. Studiò scienze naturali e matematica a Monaco, Berlino e Halle, e per tre anni fu professore di queste materie in un ginnasio di Amburgo. Si trasferì poi a Monaco, dove si dedicò privatamente agli studi e dove morì l’8 maggio 1936. Fece parte di varie organizzazioni scientifiche e in particolare, come membro del comitato di fondazione, del Forschungsinstitut für Kulturmorphologie, divenuto poi Frobenius-Institut. Tra le sue opere: Der Untergang des Abendlandes (Il tramonto dell’Occidente), 1918 e 1922; Preussentum und Sozialismus (Prussianesimo e socialismo), 1920; Der Mensch und die Technik (L’uomo e la tecnica), 1931; Jahre der Entscheidung (Anni decisivi), 1933.

 

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione, di Stefano Zecchi - Recezione di Spengler in Italia, di M. Cottone - La taduzione di Evola, il lessico di Spengler, di R. Calabrese Conte - Bibliografia - Prefazione dell'autore all'edizione definitiva - Prefazione dell'autore alla prima edizione - Parte prima. Forma e realtà - Introduzione - Avvertenza - Capitolo primo. Sul senso dei numeri - Capitolo secondo. Il problema della storia mondiale - I. fisiognomica e sistematica - II. Idea di destino e principio di causalità - Capitolo terzo. Macrocsmo - I. Il simboilismo dell'imagine cosmica e il problema dello spazio - II. Anima apollinea, anima faustiana, anima magica - Capitolo quarto. Musica e arti plastiche - I. Le arti figurative - II. Nudo riratto - Capitolo quinto. Imagine dell'anima e sentimento della vita - I. Sulla foma dell'anima - II. Buddhismo, stoicismo, socialismo - Capitolo sesto. Scienza faustiana e scienza apollinea - Parte seconda. Prospettive della storia mondiale - Capitolo primo. Origine e paesaggio - I. La realtà cosmica - II. Il gruppo delle civiltà superiori - III. Le relazioni fra le civiltà - Capitolo secondo. Città e popoli - I. L'anima della città - II. Popoli, razze, lingue - III. Popoli primitivi, popoli di civiltà e di «fellahim» - Capitolo terzo. Problemi della civiltà araba - I. Le pseudomorfosi storiche - II. L'anima magica - III. Pitagora, Maometto, Cromwell - Capitolo quarto. Lo Stato - I. Il problema delle caste: nobiltà e sacerdotalità - II. Lo Stato e la storia - III. Filosoofia della politica - Capitolo quinto. Il mondo delle forme della vita economica - I. Il danaro - II. La macchina - Note - Indice dei nomi