I rivoluzionari di professione Stampa E-mail

Luciano Pellicani

I rivoluzionari di professione

Edizioni Franco Angeli, pagg.272, Euro 25,00

 

pellicani_rivoluzionari.jpg  IL LIBRO - Una delle più significative conseguenze della Rivoluzione francese è stata la nascita e la diffusione planetaria del potente mito della rivoluzione, concepita come rovesciamento del mondo rovesciato e come rigenerazione materiale e morale dell'uomo tramite la prometeica costruzione di un Regno di Dio senza Dio. Tale mito ha generato un inedito tipo antropologico: il rivoluzionario di professione, dedicato anima e corpo alla demolizione degli ordinamenti esistenti, tutti in qualche misura corrotti dallo spirito borghese e pertanto degni di perire. Un tipo antropologico che, a partire dalla Rivoluzione bolscevica e sino al collasso del sistema sovietico, ha dominato la scena mondiale con la sua straordinaria capacità di attivare poderose passioni e di mobilitare le masse.

 

  DAL TESTO - "In concreto è avvenuto che, nel mezzo delle crisi rivoluzionarie che hanno interessato alcune società afflitte dalle doglie del parto della società moderna, sono emersi quali protagonisti della vita politica gruppi di intellettuali emarginati che si sono fatti portatori di una concezione metapolitica della rivoluzione nella quale essi hanno visto la possibilità di realizzare il "totalmente altro" che alberga nei cuori di tutti gli uomini e che è la nostalgia segreta di ogni vita triturata dalle pene e dalle frustrazioni dell'esistenza quotidiana. Corollario logico di questa nuova e sconvolgente concezione della politica come prassi soteriologica è stato la nascita della singolarissima figura del rivoluzionario di professione, "negativo permanente" all'interno della società, forza vche tende a distruggere la cultura che l'ha generata al fine di crearne una di tipo affatto nuovo. Oltre ad aver introdotto e istituzionalizzato questo eccezionale tipo antropologico, La Rivoluzione gnostica l'ha esportato nel mondo intero, sicché si può senz'altro affermare che oggi la presenza di una cultura o sub-cultura rivoluzionaria è una delle caratteristiche comuni a tutti i paesi, ad eccezione di quelle pochissime unità politiche che sono rimaste completamente isolate e che sono riuscite ad evitare la penetrazione della modernità nei loro tessuti vitali".

 

  L'AUTORE - Luciano Pellicani, titolare della cattedra di sociologia politica presso la Luiss di Roma e direttore di "Mondoperaio", è autore di numerosi volumi, fra i quali La società dei giusti (EtasLibri,1995), Modernizzazione e secolarizzazione (Il Saggiatore, 1997), Dalla società chiusa alla società aperta (Rubbettino, 2002), Jihad: le radici (Luiss University Press, 2004), La genesi del capitalismo e le origini della Modernità (Marco, 2006) e Le radici pagane dell'Europa (Rubbettino, 2007).

 

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione - Gli intellettuali come classe - L'imperialismo della ragione - Marx e la missione storica degli intellettuali - Intellighenzia e proletariato - L'ordine polemo-ierocratico - Gli attivisti gnostici - Il messianesimo rivoluzionario - Il progetto gnostico - La Chiesa rivoluzionaria - La morale gnostica - Strategia e tattica della Rivoluzione - Dalla tirannia ideocratica alla teocrazia burocratico-manageriale - Bibliografia