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Poche dense pagine per affrontare un tema cruciale e scottante della nostra storia: la genesi della Repubblica sociale italiana e la sua breve ma intensa vicenda sotto il Reich nazionalsocialista. Attraverso lo studio comparato di fonti d'archivio tedesche e italiane, l'Autrice mette mano a un'onginalissima ricerca sulle reali motivazioni e le prospettive politiche che indussero Mussolini a porsi a capo del nuovo governo fascista, smentendo la tesi - cara a una certa memorialistica fascista, e poi divulgata dalla pubblicistica e da una distratta storiografia - di una scelta "sacrificale" di Mussolini, per sottrarre l'Italia alla feroce vendetta tedesca. Una tesi in realtà...
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L’antesignana delle attrici-showgirl confluite nel mondo della politica è senza dubbio Alessandra Mussolini. Energica, dirompente, vulcanica; bionda con la gonna, donna di passioni e di battaglie, condotte sempre “ad alta voce”.
La Mussolini spazia, in questo agile libro-intervista con Claudio Sabelli Fioretti, dai ricordi infantili di Villa Carpena – con DonnaRachele protagonista assoluta – agli esordi non proprio facili del mondo dello spettacolo, gravati dalla doppia eredità mussoliniana e della zia Sophia Loren. Passando per un “famigerato” servizio su «Playboy» degli anni Ottanta, che le costò molti più problemi che vantaggi, il dialogo sul...
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Il volume intende affrontare l'antisemitismo italiano in una prospettiva che evidenzia la problematicità del fenomeno. Gli interventi coprono l'intero arco cronologico dall'Unità al secondo dopoguerra, esaminando i nodi centrali del tema: la presenza dell'antisemitismo nell'epoca post-unitaria fino alla prima guerra mondiale; l'influenza del cosiddetto antigiudaismo cattolico tradizionale e la validità di una simile definizione nel periodo a cavallo tra ottocento e novecento; il carattere prevalentemente spiritualista dell'antisemitismo fascista e il suo rapporto con il razzismo nelle forme italiana e tedesca; la percezione dell'antisemitismo fascista da parte...
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Baghdad si divide tra la «zona rossa», quella insicura, quella vera, e la «zona verde», il bunker in cui si proteggono il governo iracheno, gli americani e i loro giornalisti embedded, che dovrebbero raccontare la città. Al suo quarto viaggio in Iraq, Anne Nivat fa parlare la prima, la città maledetta.
Indossando un’austera abaya nera, si è fatta irachena e ha vissuto la vita di tutti: le giornate infinite dentro casa, in attesa che i tank abbandonino il quartiere; i cinquanta gradi soffocanti, senza elettricità per alimentare i condizionatori. I richiami dei muezzin, le grida dei venditori ambulanti, le risate dei bambini. I giganteschi ingorghi di auto che intasano la...
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