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Ebraismo e Cristianesimo sono davvero “imparentati”? Neusner, teologo dell’ebraismo di fama internazionale, sfata il mito di una “tradizione comune”. In questo volume Neusner raccoglie una serie di studi sul rapporto tra ebrei e cristiani, che nell’immaginario comune sono considerati “parenti” dal punto di vista religioso, in quanto derivati da un’unica tradizione: l’Antico Testamento. Ma secondo l’autore questa “tradizione comune” si rivela un mito: «Mentre il cristianesimo è rappresentato come una germinazione dell’“ebraismo”, di fatto iniziò come sistema religioso autonomo e assoluto; solo in seguito si formulò la teoria...
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Attraversando la storia della moderna filosofia politica, come pure la storia del diritto pubblico e la storia politico-istituzionale tedesca, Carl Schmitt ha apportato alla cultura europea del Novecento un blocco di pensiero tra i più potenti e controversi. Questo volume ne offre una interpretazione complessiva soffermandosi sui concetti chiave di sovranità, decisione, eccezione, rappresentazione e - collocandola nella tradizione del pensiero politico e giuridico moderno e contemporaneo da Hobbes a Hegel, da Clausewitz a Nietzsche, a Heidegger, da Kelsen a Heller - definisce con chiarezza la posizione di Carl Schmitt all'interno...
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Molto si è scritto e si è parlato, nell’arco di oltre un trentennio, delle vicende che hanno coinvolto la generazione neofascista durante gli “anni di piombo” e negli anni a seguire. Avanzando le più diverse interpretazioni delle sue scelte e proponendo le più fantasiose ipotesi sulle influenze che i progetti di quel periodo avrebbero poi esercitato sugli scenari futuri nella destra italiana. Raramente sono stati ascoltati i protagonisti delle vicende di cui si discuteva. Questo libro intende colmare questo vuoto, ricostruendo il tracciato di un progetto, prima politico e poi metapolitico che ebbe inizio da piccole iniziative impertinenti come...
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Questo libro tratta degli aspetti economici (produttivi e finanziari) del capitalismo(i), tuttavia nell’ambito di prevalenti “strutture” dei rapporti tra gruppi e raggruppamenti sociali. L’ipotesi centrale è che gli agenti capitalistici giocano un conflitto di strategie che comporta dinamici processi di sviluppo-crisi-trasformazione (dei rapporti sociali). Il gioco del conflitto capitalistico ha sue regole generali, ma è condotto da giocatori “individuali” (gruppi sociali) che le interpretano e le modificano, venendosi così a trovare in un “mondo nuovo”, di cui si ha in genere comprensione alla fine del periodo storico di trapasso. Da qui nasce...
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