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 La ricezione dell’opera bachofeniana è caratterizzata da un curioso cortocircuito, un capovolgimento prospettico tra il punto di vista dell’autore e quello dei suoi esegeti: il grand seigneur di Basilea cercò in ogni modo di guadagnare ai suoi lavori quel riconoscimento di scientificità che, invece, venne (e continua a venir) loro negato. Concentrandosi quasi esclusivamente su due opere (il Simbolismo funerario degli antichi e il Matriarcato) e su due tematiche (l’esistenza di una fase «ginecocratica» della società umana e il rapporto tra simbolo e...
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 In sette capitoli, il volume offre un panorama accessibile, interessante e di facile comprensione dell'organizzazione massonica. Introduce in modo esauriente le origini e la storia dell'Ordine, commenta la filosofia che sottende i rituali dei gradi, descrive il rapporto mutevole tra Massoneria e società, compresi il ruolo della donna al suo interno e i nemici dell'istituzione. Affronta i misteri e gli enigmi associati alla Libera Muratoria e presenta infine alcuni dei principali personaggi che si sono distinti nel corso dei secoli e che sono appartenuti all'Ordine. Il quadro è completato...
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 L'Afghanistan non è il Vietnam, ma molto comuni a entrambi sono i modelli di conflitto. Anche oggi si parla di conflitto afgano e le due vicende si richiamano direttamente perché presentano tutta una serie di analogie e di parallelismi che rendono l'esame dell'una spontaneamente collegato a quello dell'altra. Pur avendo ovviamente un'eco inferiore rispetto al Vietnam, il conflitto afgano si rivela sempre più connotato da intensità e drammaticità. Nixon iniziò una politica di lento disimpegno dalla guerra, chiave di volta della cosiddetta "Dottrina Nixon", che applicata al Vietnam...
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 Lontani da casa, dagli affetti. Ma anche lontani dalla battaglia, dall'adrenalina del fronte. Erano soldati nel pieno della giovinezza, quelli che fra il 1941 e il 1947 si ritrovarono esiliati a Zonderwater, in Sudafrica. Un'intera generazione rinchiusa nel campo che ospitò il maggior numero di prigionieri di guerra italiani, quasi centomila. In un paesaggio lunare, arido e bersagliato dai fulmini, gli italiani dovettero inventarsi un modo per sopravvivere alla fame, alle malattie, alla noia, alla nostalgia del proprio Paese (e alla mancanza di donne). Li aveva accolti un altipiano brullo disseminato di tende...
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