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La diffusione della pornografia tramite internet viene spesso percepita, nella nostra cultura, come un segno di apertura mentale e liberazione da vecchi tabù. Questa concezione è frutto di due elementi: l’ignoranza della maggior parte delle persone sugli sconvolgimenti neurocerebrali prodotti dalla visione del porno e la malafede dei suoi produttori, che invece li conoscono bene e li utilizzano a loro vantaggio. L'ultima droga rivela alcuni aspetti di una realtà spesso sconosciuta, come ad esempio l’assoluta predominanza della pornografia tra tutti i contenuti gestiti dal Web, due terzi di tutto il traffico Internet. Una...
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Sono passati duecento anni dalla nascita di Charles Darwin (1809-1882), centocinquant'anni dalla pubblicazione del suo libro L'origine delle specie (1859) e si rende necessario un bilancio critico non solo del darwinismo, ma più in generale dell'evoluzionismo, un insieme composto da una teoria scientifica e da una teoria filosofica che si sorreggono a vicenda. Oueste pagine sono il frutto di un convegno svoltosi a Roma il 23 febbraio 2009, per iniziativa della Vice Presidenza del Consiglio Nazionale delle Ricerche, con la partecipazione di studiosi internazionali. Gli Autori, contrariamente ai numerosi incontri celebrativi che...
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Il fenomeno più preoccupante dei nostri giorni è la crescente difficoltà a leggere nelle cose e nella nostra vita una parola su di noi, un appello. Abbiamo difficoltà a intenderci non solo come produttori di discorsi ma anche come ricettori, ascoltatori, interpreti. Le cose sembrano essere solo cose e i fatti solo fatti. Questa crisi della vocazione è molto preoccupante, anche in termini sociali e politici, perché inibisce tre atteggiamenti di fondamentale importanza per la convivenza: l'accoglienza, la gratitudine, la gratuità. Oggi molti riscontrano una crisi della vocazione ma non sempre si amplia il concetto di vocazione fino a...
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Andiamoci cauti con l’Iran. Perché la situazione è molto più complicata di come ce la dipingono i media. E su una cosa non ci sono dubbi: far guerra a Teheran significherebbe mettere di nuovo in ginocchio l’economia globale. Se il capitalismo è in preda a una delle crisi economiche più gravi della sua storia la colpa è di Bush e della sua folle guerra contro l’Iraq: la Casa Bianca voleva far crollare i prezzi del greggio, distruggendo l’OPEC, ma le cose sono andate diversamente. L’invasione e la conseguente paralisi dell’industria petrolifera irachena hanno scatenato il terzo shock energetico della Storia. In America a...
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