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"Il primo comunista che ho conosciuto era una comunista. Si chiamava Elvira, aveva curve maliziose e ballava divinamente il samba all'italiana. Per di più s'era invaghita di Walter Audisio perché lo riteneva il killer di Mussolini. Andavo per i tredici anni e la sbirciavo nel dancing del Pci, vicino al mio caseggiato di ringhiera. Dopo l'odalisca rossa, ho fatto molti altri incontri per raccontare da cronista le avventure dei padroni politici della Prima Repubblica. Li ho conosciuti talmente bene che, con l'andar del tempo, sono diventati i miei vicini di scrivania. Più li osservavo, più me li vedevo accanto. Così oggi mi domando: stavamo...
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Uno spettro si aggira per l’Italia: solo questo è rimasto della vittima eccellente del nostro tempo, la cultura. Si è spenta, o a essere ottimisti è in coma, l’idea di pensiero come valore civico e civile, come vero sforzo di comprensione del reale, come libertà. Avevano già inflitto un serio colpo alla cultura i linciaggi di partito come quello a Hannah Arendt. L’hanno ridotta in fi n di vita terribili silenzi come quello sul caso Solzenicyn. Le stanno dando il colpo di grazia le dietrologie, dall’11 settembre alle intercettazioni telefoniche; l’inesausta rivalutazione dei dittatori altrui, da Castro a Chávez; il pensiero doppio di un Nobel come...
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Nella frazione di un secondo si è visto costretto a decidere della sua vita. Se stare fermo e finire ammazzato sotto i colpi della mitragliatrice, oppure saltare giù e morire all'istante nel baratro. Era il 14 maggio 1945 quando l'ufficiale comandante istriano Graziano Udovisi venne trascinato dai partigiani titini sull'orlo della foiba di Fianona per essere trucidato. Scampò alla morte per miracolo, liberandosi i polsi dal fil di ferro e risalendo in superficie da una cavità di circa trenta metri. Prodigiosamente riuscì a salvare un altro commilitone compagno di sventura, afferrandolo per i capelli. Furono i soldati nemici a costringerlo a...
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Qual è la radice dell’odio dell’islam fondamentalista per l’Occidente? Sono davvero le crociate la causa remota dell’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001? Fra gli storici e gli studiosi di politica non pochi addossano alle «guerre cristiane» la responsabilità di aver inaugurato l’era della colonizzazione europea allo scopo di accaparrarsi le ricchezze della Terra Santa e di arruolare nuovi credenti. Questa interpretazione giustifica l’idea di una sorta di peccato originale che condizionerebbe i rapporti dell’islam con l’Occidente – un’idea che si è insinuata nei discorsi e nei dibattiti più importanti e ha...
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