AfghanistNAM |
Arcangelo Marucci AfghanistNAM. Analisi di un conflitto troppo in fretta dato per vinto Edizioni Arterigere, pagg.264, Euro 14,00
IL LIBRO - L'Afghanistan non è il Vietnam, ma molto comuni a entrambi sono i modelli di conflitto. Anche oggi si parla di conflitto afgano e le due vicende si richiamano direttamente perché presentano tutta una serie di analogie e di parallelismi che rendono l'esame dell'una spontaneamente collegato a quello dell'altra. Pur avendo ovviamente un'eco inferiore rispetto al Vietnam, il conflitto afgano si rivela sempre più connotato da intensità e drammaticità. Nixon iniziò una politica di lento disimpegno dalla guerra, chiave di volta della cosiddetta "Dottrina Nixon", che applicata al Vietnam venne chiamata "vietnamizzazione". Se in Vietnam il processo di vietnamizzazione coincise con il ripiegamento, in Afghanistan, pur con le dovute differenze, il concetto di afganizzazione non è dissociato da quello di ricostruzione più generale che prevede la teorica cessione di responsabilità agli afgani ed il contemporaneo, graduale ripiegamento delle forze occidentali. DAL TESTO - "Non avere ricostruito con rapidità quanto distrutto dai talebani e dalla guerra è stato un gravissimo errore politico della comunità internazionale. Ancora oggi, meno del 25% della popolazione accede all'acqua potabile e molte canalizzazioni continuano a rimanere distrutte o danneggiate; il 10% degli afgani beneficia dell' energia elettrica e a Kabul solo un terzo dei suoi tre milioni di abitanti e per poche ore al giorno. "Rimangono da ricostruire scuole, centri professionali, case, ospedali, strade. Venti anni di conflitti avevano distrutto ogni istituzione governativa e sociale, ma le somme impiegate per gli aiuti e la ricostruzione corrispondono appena ad una ventesima parte di quelli allocati all'Iraq dopo la guerra. Alle promesse mancate, si deve aggiungere lo scoordinamento degli aiuti che hanno visto ogni paese andare per proprio conto, l'incapacità dell'ONU, dell'UE e dei paesi membri di individuare una strategia e un programma di interventi comune, l'esagerata presenza e parcellizzazione delle Agenzie e del personale internazionali a detrimento delle capacità afgane e dei finanziamenti effettivi per la ricostruzione. Anche le responsabilità afgane sono immense". L'AUTORE - Arcangelo Marucci, Ufficiale Superiore dell'Esercito Italiano, si occupa di Analisi Strategica. Tra le numerose missioni all'estero annovera quelle nei teatri operativi più sensibili a cominciare dalla Missione IBIS in Somalia nel 1993. Ha al suo attivo numerosi articoli di geopolitica pubblicati su diversi periodici ed è al suo secondo lavoro editoriale dopo il primo, d'esordio, dal titolo Quale Nemico. INDICE DELL'OPERA - Prefazione, della Professoressa Valeria Fiorani Piacentini - Introduzione - AfghanisTNAM - I. Instabilità e sicurezza internazionale e regionale - II. Guerre umanitarie - III. Le Peace Support Operations (PSO) - IV. Guerre asimmetriche e Low Intensity Warfare - V. In eterno cammino tra Guerra e Pace - VI. Esportabilità o portabilità della democrazia? - VII. La Globalizzazione quale comune denominatore - VIII. La diffusione del credo islamico e della legge coranica - IX. La crisi afgana - X. Afghanistan e talebani - XI. L'organizzazione talebana - XII. Il contesto geo-politico di riferimento e l'attività terroristica - XIII. Analisi della situazione afgana - XIV. Il Quadro giuridico di riferimento e le Condizioni di sicurezza tra Regole d'ingaggio (RoE), caveat, SOFA e legittima difesa - XV. Il futuro dell' Afghanistan, elezioni a Parte - XVI. AfghanisTNAM - Bibliografia
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