Le idee del sovranismo Stampa E-mail

a cura di Alessio Di Mauro

Le idee del sovranismo
Miti, suggestioni e immaginario della destra identitaria, in 35 interviste del "Candido"


Casa editrice Pagine / I libri del Borghese, pagg.190, € 18,00

 

dimauro sovranismo  Da qualche anno a questa parte nel dibattito politico ha fatto il suo ingresso il tema del sovranismo. Per comprendere i postulati e gli elementi caratteristici di questa corrente politica della Destra identitaria è utile leggere le interviste uscite sul "Candido" e raccolte in questo volume curato dal Direttore Alessio Di Mauro. Gli intervistati sono intellettuali, scrittori e giornalisti dalle posizioni non conformiste: si va da Massimo Fini a Marcello Veneziani, da Francesco Borgonovo a Camillo Langone, da Luca Lionello Rimbotti ad Adriano Scianca. In tutto sono trentacinque, compresi i politici Giorgia Meloni, Fabio Rampelli e Gianluigi Paragone.

  Per Di Mauro, la raccolta, "lungi dal voler essere un tentativo di dare forma a un quadro parecchio complesso, va presa per quello che è: una sorta di panoramica a volo d'uccello, rapida, confusa ma appassionata – su un immaginario pieno di contaminazioni".

  Dopo aver indicato l'essenza rivoluzionaria del Fascismo "nella capacità di conciliare la modernità delle masse con i valori arcaici dello spirito e delle aristocrazie tradizionali", Rimbotti auspica "una politica sociale di ampio respiro con lo Stato che si fa imprenditore, ad esempio con il rilancio dei lavori pubblici, per riattivare il ciclo produttivo. Tutte iniziative rese difficili da questo giogo europeo in cui ogni mossa viene spiata, bacchettata e infine sanzionata se non rientra negli interessi della burocrazia internazionale. Ecco, una forza che si dice sovranista non può non intervenire seriamente su questo aspetto".

  Francesco Storace nutre "la speranza di un vero blocco sovranista con Salvini e la Meloni insieme, capace veramente di contrastare senza ambiguità i dogmi del potere finanziario di Bruxelles e della Bce che, come sappiamo, ruota attorno all'asse franco-tedesco".

  Sul piano geopolitico, lo storico Piero Visani – già animatore, insieme con Marco Tarchi e Stenio Solinas, dello "straordinario laboratorio" della Nuova Destra – propone la creazione di un asse euroasiatico "anche per un discorso legato alla componente antropologica: se noi osserviamo le direttrici metapolitiche di fondo – il patriottismo, una certa visione spirituale e religiosa e molto altro – scopriamo che il russo attuale, mediamente formato, è molto più vicino a noi rispetto a un americano".

  Di fronte alle sfide della globalizzazione, secondo Francesco Borgonovo "una Destra realmente sovranista, identitaria, rivoluzionario-conservatrice [...] non può assolutamente prescindere da una critica radicale al capitalismo e al neo-globalitarismo identitario".

  L'ideologia gender rappresenta, nell'analisi dello psichiatra Adriano Segatori, "la fine – ma non l'ultimo gradino – di una metodica e premeditata disumanizzazione dell'uomo e, con essa, della sua trasformazione in oggetto manipo-labile".

  Anche per il direttore di "Il Primato nazionale", Adriano Scianca, l'ideologia gender è "assolutamente funzionale alle logiche dell'alta finanza". Per questo, una "posizione coerentemente populista e sovranista – e dunque anche contraria all'immigrazione indiscriminata – non può prescindere da una contestuale e radicale critica economica al sistema dominante".

  Secondo il giornalista e scrittore Marco Cimmino, la controrivoluzione deve ripartire dalla scuola: "la frantumazione non è irreversibile, se si ha il coraggio di intervenire per invertire la marcia".