I mille volti del regime |
a cura di Piero Barucci, Piero Bini, Lucilla Conigliello
IL LIBRO – Il volume raccoglie otto saggi - i testi del quarto ciclo 2018/2019 dei seminari della Biblioteca di scienze sociali dedicati a "La cultura politica, giuridica ed economica in Italia tra le due guerre" - su rilevanti vicende della politica, dell'economia, del diritto e della cultura in Italia durante il Fascismo. Alcuni di questi scritti fanno emergere il ruolo svolto da importanti personalità del Ventennio, come Guido Jung o Alberto Beneduce, ma anche dell'opposizione al Fascismo come Luigi Sturzo e Alcide De Gasperi. Altri si soffermano sul rapporto tra il regime e una serie di studiosi del diritto come Costantino Mortati e Vezio Crisafulli, o dell'economia come Vilfredo Pareto e Maffeo Pantaleoni. Con taglio tematico, ulteriori tre saggi affrontano argomenti di sicuro interesse storico: lo scioglimento delle logge massoniche da parte del fascismo nel 1925, l'estensione dell'istituto giuridico della legittima difesa al fine di tutelare non solo l'integrità fisica degli individui ma anche i loro beni, e, infine, lo svilupparsi tra gli anni Venti e Trenta della vicenda riguardante il pagamento dei debiti esteri contratti dall'Italia a seguito della Prima guerra mondiale. DAL TESTO – "Il contributo di Jung all'elaborazione della politica di 'quota novanta' s'inquadra nello schema già tracciato di crescente consolidamento del rapporto con Mussolini. Questi lo raccomandò a Volpi e gli affidò, nel luglio del 1926, uno studio «circa le ripercussioni di una stabilizzazione sull'industria, sul commercio e sulle banche», i cui risultati furono superati dagli eventi che portarono alle dichiarazioni di Pesaro. Jung aveva, però, fatto in tempo a raccomandare tanto a Mussolini, quanto a Volpi, di intervenire sulla circolazione. Le linee guida del suo studio, così come quelle di una conferenza tenuta a Palermo nel marzo del 1928, coincidono perfettamente con quelle dell'azione di governo ed indicano che esisteva un gruppo coeso che spingeva per la rivalutazione. Di esso Mussolini si servì per lanciarsi nelle sue proverbiali intuizioni economiche." I CURATORI – Piero Barucci, economista, storico del pensiero economico e uomo di banca, è stato Ministro del Tesoro e componente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato. Collabora alle più importanti riviste scientifiche italiane e internazionali. INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Lucilla Conigliello – Presentazione, di Piero Bini – I cattolici e la politica fra le due guerre. Dalla lotta fra popolarismo e clerico-fascismo alla nascita della Democrazia cristiana, di Giuseppe Matulli – La cesura dottrinale di fine anni Trenta. Itinerari della giuspubblicistica italiana tra fascismo e repubblica, di Massimiliano Gregorio – «Al privato onesto un'arma legittima». Per una genealogia della legittima difesa tra il moderamen inculpatae tutelae e la difesa legittima del diritto penale fascista, di Domenico Siciliano – Nazionalismo economico e problemi della guerra e del dopoguerra italiano, di Piero Barucci – Jung, Beneduce e i primi anni dell'Iri (1932-1936), di Nicola De Ianni – Giuristi ed economisti nella massoneria italiana fra le due guerre, di Fulvio Conti – I fattori soggettivi nel «moderno capitalismo». La complicata ricezione italiana e le questioni insolute nel pensiero di W. Sombart, di Vitantonio Gioia – Una montagna di debiti. L'Italia e la gestione del debito pubblico tra le due guerre, di Marianna Astore – Bibliografia, a cura di Massimo Giani e Chiara Melani – Indice dei nomi, a cura di Chiara Melani |