I giganti del MSI Stampa E-mail

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I giganti del MSI
Prefazione di Roberto Fiore


Casa editrice Pagine / I libri del Borghese, pagg.270, € 16,00

 

aavv gigantiMSI  IL LIBRO – "Le idee di un Ernesto Massi o di un Alfredo Cucco - uomini scomparsi alla vista dei più - continuano a costituire un patrimonio dottrinale e morale di altissimo livello, che ci impone di essere nuovamente apprezzato al fine di trasmetterlo alle future generazioni.
  "L'esempio di uomini come Araldo di Crollalanza, la cui opera spazia dagli anni '30 fino al termine degli anni '70, passando dal regime fascista ad uno democratico che non aveva potuto obliterarlo; le concezioni di politica estera di Filippo Anfuso; la socialità incalzante di Beppe Niccolai; la tensione barricadera di Ciccio Franco (ma anche, pur nell'ambito dell'allora corrente avversa, l'elegante istituzionalità di Augusto de Marsanich) sono tutti elementi che non possono essere mantenuti nella biblioteca delle idee belle, ma impossibili.
  "Né si può, oggi e soprattutto oggi, prescindere dall'insegnamento di Enrico Endrich, circa i giusti rapporti fra politica ed etica.
  "Ebbene, tutti questi uomini e tutte queste idee noi oggi riportiamo alle migliaia di lettori che troveranno ancora l'interesse e la forza di leggere delle pagine che per la loro atemporalità, per il senso del dovere e di amore verso il proprio popolo che da esse traspaiono, sono destinate a rimanere nel tempo e, anzi, al di là di esso: quasi in modo paradossale, si pongono come elemento, come paradigma di una nuova era, di una battaglia che possa essere finalmente vincente." (dalla Prefazione di Roberto Fiore)

  DAL TESTO – "Nel seno del variegato panorama delle correnti interne al Movimento Sociale italiano, Niccolai si schierò da subito sulle posizioni di sinistra, aderendo alla corrente che gravitava attorno alla rivista "Nazione Sociale", nell'ambito della quale partecipò all'attività convegnistica su tutto il territorio nazionale. Sin dall'inizio degli anni '50, si pose polemicamente nei riguardi di Enzo Erra, il Segretario nazionale del movimento giovanile, il quale sciorinava una visione gerarchica e rigida della politica. Al contrario, Niccolai propugnava la necessità di un superamento organico delle divisioni tra opposti estremismi, nonché della dicotomia tra fascismo ed antifascismo, allo scopo di pacificare una realtà sull'orlo della guerra civile. Riteneva di dover parlare a tutti, principalmente ai giovani, ai contadini ed agli operai; tanto più nella Toscana di allora, in cui il Partito Comunista deteneva oltre il 50 per cento dei consensi elettorali."

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Roberto Fiore - Cesco Giulio Baghino, una lunga vita nel "secolo breve" fascista, di Siro Mazza - Siciliano e gentiluomo, le tante vite di Alfredo Cucco, di Giuseppe Provenzale - Augusto De Marsanich: il "Presidente" dimenticato..., di Nazzareno Mollicone - L'Italia ardita di Araldo di Crollalanza, di Ruggiero Capone - Emesto Massi. La geopolitica e la sinistra nazionale, di Siro Mazza - Filippo Anfuso, con onore fuori dal ghetto dei vinti, di Giuseppe Provenzale - Enrico Endrich, il "Podestà" di Cagliari, di Claudio Usai - Beppe Niccolai, il fascista eterodosso, di Giustino D'Uva - Ciccio Franco, icona e modello per i giovani di ogni tempo, di Margherita Zumbo